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Caldo record in India e Pakistan, picchi oltre 45 gradi a causa del cambiamento climatico

Le ultime previsioni indicano che l’ondata di caldo estremo persisterà almeno fino ad oggi, 2 maggio, in diverse aree del subcontinente indiano.
A cura di Valeria Aiello
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Temperature in gradi Celsius previste per il pomeriggio di sabato 30 aprile (TropicalTidBits.com)
Temperature in gradi Celsius previste per il pomeriggio di sabato 30 aprile (TropicalTidBits.com)

Per il secondo mese consecutivo, India e Pakistan stanno registrando temperature anormalmente elevate a seguito di una serie di forti e prolungate ondate di calore, con picchi che negli ultimi giorni hanno superato i 45 °C in diverse città. La capitale indiana Nuova Delhi, le temperature record hanno fatto segnare il secondo aprile più caldo degli ultimi 72 anni, con una temperatura media mensile di 40,2 °C, mentre nella città di Nawabshah, in Pakistan, nella giornata di giovedì 28 aprile sono stati raggiunti i 47,5 °C. Le ondate di caldo hanno aumentato il pericolo di incendi, minacciato i raccolti e persino accelerato lo scioglimento di alcuni ghiacciai. Sebbene alcune aree dell’India e del Pakistan non siano estranee a tali fenomeni estremi, gli scienziati affermano che le condizioni sono peggiorate a causa del cambiamento climatico. Secondo quanto dichiarato dal ricercatore Amir AghaKouchak, professore presso l’Università della California a Irvine, le ondate di calore “si stanno verificando più frequentemente” e “molto probabilmente peggioreranno in futuro, a meno che non si prendano misure serie”.

Caldo record in India e Pakistan

Il Dipartimento meteorologico dell’India ha emesso un “allerta caldo” per gran parte del Paese durante il fine settimana, con alcune località come il Madhya Pradesh su un gradino più alto di allerta fino a sabato. Le previsioni indicano che l’ondata di caldo estremo persisterà almeno fino ad oggi, 2 maggio, in diverse aree del subcontinente indiano, anche se l’andamento delle temperature mostra scarsi miglioramenti significativi in vista.

Nella giornata di venerdì 29 aprile, oltre 50 località in India hanno registrato temperature di 44 °C o superiori, inclusa Nuova Delhi, dove la colonnina di mercurio è salita fino a 46,2 °C. A Gurgaon, appena a Sud-ovest della capitale, sia nella giornata di giovedì sia in quella di venerdì, è stato battuto il record mensile di aprile, con temperature che hanno sfiorato i 46 °C. Anche Lucknow, la città più grande dello Stato Nord-orientale dello Uttar Pradesh, ha superato i 45,1 °C nella giornata di venerdì, facendo segnare un nuovo primato, così come la città di Banda, sempre nello Uttar Prades, dove sono stati raggiunti i 47,4 °C. A Prayagraj il termometro ha toccato i 46,8 °C.

Come riportato da Maximiliano Herrera, un esperto di condizioni meteorologiche estreme nel mondo, la temperatura più alta mai registrata nel mese di aprile in India è di 48,3 °C, raggiunta a Barmer nel 1958. In Pakistan, invece, la massima record è di 50,2 °C, toccata a Nawabshah, nell’entroterra dal Mar Arabico, quattro anni fa. Secondo i calcoli della Nasa, l’intensa ondata di caldo registrata a metà e fine aprile 2022, ha fatto salire le temperature dai 4,5 °C agli 8,5 °C al di sopra del normale nell’India orientale, centrale e Nord-occidentale, poche settimane dopo che il Paese ha registrato il suo marzo più caldo degli ultimi 120 anni.

Gli effetti del calore estremo

Le ondate di caldo estremo, spiegano gli esperti, possono aumentare in modo significativo i tassi di mortalità. Negli ultimi cinque decenni, un aumento delle temperature di circa 0,5 °C ha incrementato del 146% la probabilità di eventi fatali legati al caldo. La maggior parte dei rischi è dovuta all’aumento delle temperature notturne, dunque al calore prolungato, che non permette all’organismo di raffreddarsi durante la notte, aumentando il rischio di colpi di calore, crampi e ictus. “Le ondate di calore notturne sono aumentate in modo significativo anche nelle aree densamente popolate dell’India” ha aggiunto AghaKouchak che, in precedenza, insieme ai colleghi, ha rilevato un aumento delle notti calde dal 1981 al 2013 pari a 0,51 °C per decennio.

Il primo ministro indiano, Narendra Modi, ha affermato che le temperature elevate hanno anche aumentato il rischio di incendi in tutto il Paese. Proprio nei giorni scorsi i satelliti hanno rilevato un forte aumento delle zone di calore, soprattutto nella parte settentrionale del Paese. A Nuova Delhi, un incendio in una discarica di Bhalaswa, ha causato una colonna di fumi tossici alta 60 metri, le cui esalazioni hanno soffocato per tre giorni i residenti, aggravando ulteriormente una situazione già insostenibile per le condizioni meteo estreme. "Il clima secco e caldo produce gas metano in eccesso nelle discariche che innescano tali incendi” ha spiegato Pradeep Khandelwal, l’ex capo della gestione dei rifiuti di Delhi.

Nei giorni scorsi, diversi incendi sono scoppiati anche in diverse foreste, in ospedali e altri edifici. In aggiunta, alcune regioni dell’India sono state già colpire dalla carenza di carbone, principale fonte di elettricità per 1,4 miliardi di persone. Le autorità degli Stati più flagellati hanno imposto restrizioni sull’energia elettrica, dopo che i consumi di aria condizionata e ventilatori sono aumentati vertiginosamente. È stato inoltre segnalato un calo delle forniture idriche, destinato a peggiorare nelle prossime settimane, fino all’arrivo delle piogge monsoniche annuali di giugno e luglio. La carenza d’acqua inciderà anche sui raccolti, danneggiando in particolare la produzione di grano, per la quale in alcune aree del Paese sono già state annunciate riduzioni del 20% rispetto alle quantità del 2021.

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