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Parkinson, terapia con ultrasuoni elimina tremori, rigidità e altri sintomi: come funziona la MRgFUS

Ricercatori americani hanno osservato miglioramenti significativi nel 70% dei pazienti con Parkinson trattati con la MRgFUS, l’innovativa terapia basata sugli ultrasuoni focalizzati.
A cura di Andrea Centini
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Un paziente sottoposto al trattamento di MRgFUS. Credit: RSNA/Università dell’Aquila
Un paziente sottoposto al trattamento di MRgFUS. Credit: RSNA/Università dell’Aquila

Da alcuni anni è stata introdotta una procedura innovativa in grado di abbattere i tremori, la rigidità e altri segni tipici del morbo di Parkinson, tra le più diffuse patologie neurodegenerative al mondo. La tecnica, chiamata MRgFUS (acronimo di Magnetic Resonance guided Focused Ultrasound Surgery, ovvero “Chirurgia a base di ultrasuoni focalizzati guidati dalla Risonanza Magnetica”), è stata accolta con grande favore dalla comunità medica e dai pazienti, con il primo macchinario entrato in funzione in Italia nel 2018. Nonostante l'approvazione e i risultati ottenuti in molti pazienti, l'efficacia della MRgFUS è ancora al vaglio degli specialisti, che ne stanno valutando l'impatto a medio-lungo termine in appositi trial clinici. Uno degli ultimi studi, pubblicato sul The New England Journal of Medicine, ha dimostrato che circa il 70 percento dei pazienti sottoposti al trattamento minimamente invasivo ha evidenziato benefici, contro il 32 percento del gruppo di controllo sottoposto a una procedura fittizia.

A determinare l'efficacia della MrgFUS è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati della Scuola di Medicina dell'Università del Maryland (UMSOM), che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Università della Carolina del Nord a Chapel Hill, del Campal–HM Puerta Del Sur Comprehensive Neuroscience Center di Madrid, dell'Università di Toronto e di altri istituti. I ricercatori, coordinati dal professor Howard Eisenberg, docente di Neurochirurgia presso l'ateneo del Maryland, hanno coinvolto nello studio un centinaio di volontari, tutti pazienti con Parkinson che non avevano ottenuto benefici dal trattamento farmacologico. Sono stati suddivisi in due gruppi: il primo è stato sottoposto alla tecnica MrgFUS, il secondo a una procedura fittizia (al termine dello studio è stato offerto il trattamento “vero” anche al gruppo di controllo). La tecnica a ultrasuoni focalizzati, che si esegue in una macchina per la risonanza magnetica, si basa sull'ablazione ecografica del segmento interno del globo pallido, un parte del cervello deputata alla regolazione del movimento volontario. In pratica, gli ultrasuoni fanno aumentare le temperature a tal punto da determinare una minima lesione (ablazione) su questa porzione cerebrale. Grazie a questo processo è possibile ridurre i caratteristici sintomi motori del morbo di Parkinson.

Poiché l'intervento si effettua da svegli, i pazienti possono fornire preziosi feedback in tempo reale ai medici. I benefici nei sintomi, laddove si manifestino, sono immediati. I ricercatori li valutano attraverso una scala specifica chiamata Movement Disorders Society–Unified Parkinson's Disease Rating Scale, part III (MDS-UPDRS III), che tiene in considerazione tremori, rigidità, capacità di deambulazione, coordinazione e altri fattori influenzati dalla patologia neurodegenerativa. Come indicato, circa il 70 percento dei pazienti trattati ha ottenuto benefici significativi nel periodo di follow-up durato 3 mesi. Nel 66 percento di essi i vantaggi sono rimasti anche oltre un anno dopo il trattamento. “Questi risultati sono molto promettenti e offrono ai malati di Parkinson una nuova forma di terapia per gestire i loro sintomi. Non vi è alcuna incisione coinvolta, il che significa nessun rischio di una grave infezione o emorragia cerebrale”, ha dichiarato in un comunicato stampa il professor Eisenberg, con chiaro riferimento alle possibili complicanze della stimolazione cerebrale profonda, uno dei trattamenti standard contro il Parkinson, basato sull'impianto di elettrodi nel cervello.

Nonostante la significativa efficacia, la procedura non è esente da effetti collaterali. Fra quelli noti vi sono confusione, difficoltà ad articolare le parole, perdita del senso del gusto, mal di testa, gonfiore, infezione cutanea e altri ancora. Fortunatamente sono perlopiù temporanei. Ma serviranno ulteriori studi approfonditi per determinare appieno l'impatto della procedura. I dettagli della ricerca “Trial of Globus Pallidus Focused Ultrasound Ablation in Parkinson’s Disease” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica The New England Journal of Medicine.

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