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Oggi è il Global Recycling Day, ma quanto ricicliamo (e quanto sprechiamo davvero)

Ricorre oggi, 18 marzo, la giornata mondiale dedicata al riciclo volta ad aumentare la consapevolezza dell’impatto dei rifiuti (soprattutto di plastica) sull’ambiente. Ma quanto siamo bravi a riciclare?
A cura di Valeria Aiello
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Oggi, 18 marzo, ricorre il World Recycling Day, la giornata mondiale del riciclo, istituita nel 2018 dalla Global Recycling Foundation per aumentare la consapevolezza dell’impatto dei rifiuti (soprattutto della plastica) sull’ambiente, promuovendo il riciclo e l’uso responsabile delle risorse del nostro pianeta. L’edizione 2023, nello specifico, è dedicata al recupero creativo, ovvero ai modi più innovativi di riutilizzare i nostri rifiuti. Bottiglie, bicchieri, imballaggi, ma anche mobili, vestiti e materiali da costruzione possono infatti essere impiegati per creare opere d’arte, in un’innovativa modalità di espressione che va a braccetto con il riciclo. Come di consueto, la fondazione sceglierà le dieci migliori idee, conferendo a persone, luoghi, aziende o attività di tutto il mondo con l’onorificenza di #RecyclingHeroes e un premio di 1.000 dollari per coloro che troveranno il modo più creativo di riciclare i rifiuti.

Il Global Recycling Day è pensato per essere un giorno che ci ricordi di agire, affinché il mondo si unisca “per mettere il pianeta al primo posto e per cambiare la mentalità di governi, imprese, comunità e persone in tutto il mondo” precisa la Fondazione, che definisce il riciclo come la settimana risorsa. “Tra le risorse naturali della Terra, tendiamo a pensare a sei come le più importanti: acqua, aria, petrolio, gas naturale, carbone e minerali” si legge sul sito della Global Recycling Foundation – . Queste risorse rappresentano il fondamento della nostra stessa esistenza… l’umanità non può sopravvivere senza di esse… Tuttavia, queste risorse sono destinate a finire e si esaurianno rapidamente… Le stiamo usando senza curarci della Terra e senza pensare a cosa le sostituirà, mentre miliardi di tonnellate di rifiuti si riversano nelle discariche ogni anno… La semplice soluzione a tutto questo è il riciclo, la ‘settima risorsa’, che può essere utilizzata ancora e ancora”.

Quanti rifiuti produciamo

Dagli Anni 50 sono state prodotte oltre 8 miliardi di tonnellate di plastica. Di queste, 6,3 miliardi di tonnellate sono diventate rifiuti di plastica nelle discariche che hanno inquinato il nostro ambiente, mentre 150 milioni di tonnellate sono finite nei mari e negli oceani di tutto il mondo. Sempre a livello globale, la quantità di indumenti gettati nella spazzatura equivale a un autocarro con cassone ribaltabile a pieno carico che viene scaricato ogni secondo, mentre la quantità di mobili che viene buttata equivale a circa 9 milioni di tonnellate ogni anno, di cui circa il 5% viene portato in discarica, rappresentando non solo uno spreco ma anche un cattivo investimento. La carta, d’altra parte,  costituisce il 26% di tutti i rifiuti nelle discariche, di cui la metà sono giornali. C’è poi il problema dello spreco alimentare, ovvero di tutto il cibo che rimane invenduto e non consumato, che nei soli Stati Uniti rappresenta circa il 40% del totale.

Vetro, carta, alluminio e molte materie plastiche possono essere portati nei centri di riciclo, mentre gli indumenti vecchi o inutilizzati possono essere donati, oppure riutilizzati come tessuti, così come i mobili vecchi e danneggiati, che possono essere riciclati. Anche il cibo invenduto può essere conferito ai banchi alimentari.

Quanto siamo bravi a riciclare

Guardando all’Italia, secondo l’ultimo rapporto dell’ISPRA, nel nostro Paese la quantità complessive di rifiuti avviate al riciclo (comprensiva di recupero di materia e di compostaggio e digestione anaerobica) riguarda 14,8 milioni di tonnellate di rifiuti urbani su 28,9 milioni di tonnellate prodotte nel 2020, con una quantità pro-capite avviata al riciclo pari a 135 kg per abitante. Nell’Ue, meglio di noi fa la Germania, con un valore pro-capite di 300 kg/abitante per il 2020 (35,6 milioni di tonnellate totali avviate al riciclo), mentre la Romania è all’estremo opposto, con un riciclo pro-capite di appena 21 kg per abitante (760mila tonnellate).

A livello nazionale, la produzione di rifiuti urbani è tuttavia aumentata nel 2021, attestandosi a 29,6 milioni di tonnellate, con un incremento del 2,3% (677mila tonnellate) rispetto al 2020. Ciò significa che per abitante, produciamo in media 502 kg di rifiuti in un anno, in misura maggiore nelle regioni del Centro (538 kg/abitante) e del Nord (517 kg/abitante) rispetto alle regioni del Sud (461 kg/abitante). In valori assoluti, il nord Italia ha prodotto quasi 14,2 milioni di tonnellate di rifiuti nel 2021, il Centro oltre 6,3 milioni di tonnellate e il Sud più di 9,1 milioni di tonnellate.

La raccolta differenziata (organico, carta, metallo, plastica e vetro) ha però riguardato il 64% della produzione nazionale di rifiuti nel 2021, pari a quasi 19 milioni di tonnellate, con una sostanziale stabilità in termini di percentuali di riciclo rispetto al 2020. Al Nord, la raccolta complessiva si è attesta intorno ai 10,1 milioni di tonnellate, al Centro a circa 3,8 milioni di tonnellate e al Sud a quasi 5,1 milioni di tonnellate, pari rispettivamente al 71%, 60% e 56% della produzione totale di rifiuti urbani di ciascuna macroarea.

A livello pro-capite nazionale, la raccolta differenziata è stata pari a 321 chilogrammi per abitante nel 2021, con valori di 367 kg per abitante al Nord (+9 kg per abitante rispetto al 2020), 325 chilogrammi per abitante al Centro (+15 kg) e 257 chilogrammi per abitante al Sud (+20 kg). Nel triennio, l’incremento complessivo è di 28 kg per abitante nelle regioni del Sud, di 7 kg per abitante in quelle del Centro e di quasi 4 kg al Nord, confermando il progressivo miglioramento della raccolta, sebbene la forbice tra percentuale di raccolta e tassi di riciclo effettivo evidenzi ancora la necessità di imprimere un’accelerazione nel miglioramento del sistema nazionale di gestione dei rifiuti.

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