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Misteriosa “malattia carnivora” emergente sta colpendo i cani: cos’è l’Alabama Rot

I casi di una rara patologia canina scoperta negli anni ’80 sono in aumento nel Regno Unito. Si tratta dell’Alabama Rot, una “malattia carnivora” che distrugge i tessuti e provoca danni renali mortali. Non è ancora noto il patogeno scatenante.
A cura di Andrea Centini
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Nel Regno Unito, come indicato dal Sun, è stata lanciata l'allerta per una grave "malattia carnivora" che colpisce i cani, a causa dell'incremento di casi registrato nell'ultimo periodo. Si tratta dell'Alabama Rot, nome colloquiale della condizione che i veterinari definiscono CRGV (acronimo di Cutaneous and renal glomerular vasculopathy). Questa rara patologia, evidenzia l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, “è caratterizzata da una vasculopatia che interessa la cute (principalmente le estremità) ed il rene (in particolare il glomerulo renale)”. Gli animali sviluppano lesioni erosive nelle quali la carne sembra venir “divorata”, un po' come avviene nella sindrome da shock tossico streptococcico (STSS), una grave infezione batterica causata dallo streptococco del gruppo A che può sfociare nella fascite necrotizzante. In questo caso le potenti tossine rilasciate dai batteri inducono coaguli di sangue che portano alla necrosi dei tessuti. Da qui l'inquietante soprannome di “malattia carnivora”.

L'Alabama Rot, così chiamata poiché scoperta per la prima volta nell'Alabama (Stati Uniti) negli anni '80 nei levrieri, è al momento una patologia idiopatica; ciò significa che non si conosce l'agente eziologico, ovvero il patogeno scatenante. Tuttavia c'è un'ipotesi al vaglio dei medici veterinari: “Alcune analogie clinicopatologiche con la sindrome emolitico uremica (SEU) dell’uomo hanno fatto ipotizzare un possibile ruolo di ceppi di Escherichia coli produttori di shiga tossina (STEC/VTEC)”, spiega l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. Ciò che è certo è che si tratta di una malattia estremamente letale e dolorosa, che porta i nostri amici a quattro zampe a una rapida morte. Tra i segni e sintomi di base ci sono le lesioni cutanee eritematose – in particolar modo sui cuscinetti plantari e alle estremità delle zampe, ma anche sul muso – sintomi gastrointestinali, febbre e stanchezza. Le lesioni da superficiali diventano “carnivore”, determinando ulcere ed erosione del tessuto.

I problemi principali sono tuttavia legati al danno ai reni, che sfociano in una fatale insufficienza renale nel giro di pochi giorni (tra i 2 e i 10 dopo la comparsa delle lesioni). Tra le altre caratteristiche cliniche associate alla malattia indicate dagli esperti vi sono anche “elevata azotemia e trombocitopenia”, rispettivamente concentrazioni elevate di azoto non proteico e carenza di piastrine (trombociti) nel flusso sanguigno. “Istologicamente si osserva una microangiopatia trombotica, che porta alla formazione di microcoaguli a livello dei piccoli vasi sanguinei”, evidenzia l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie.

Ad oggi non sono stati registrati casi in Italia, mentre la malattia si sta diffondendo nel Regno Unito, con un numero crescente di casi (anche se ancora relativamente pochi). Gli ultimi casi britannici che hanno fatto lanciare l'allarme sono stati registrati nel Dorset, nei pressi di un complesso residenziale di Poundbury, come specificato dal Sun. Tra le razze più colpite vi sono labrador, spaniel e vizsla, ma secondo gli esperti tutte le razze canine sono esposte al rischio di contrarre questa patologia emergente.

Le associazioni di dogsitter stanno consigliando ai proprietari dei cani di lavare le zampe dei propri quadrupedi quando rientrano da passeggiate in boschi e simili, perché si sospetta che la tossina responsabile dell'Alabama Rot venga presa proprio durante queste escursioni all'esterno. Ma al momento non c'è alcuna conferma e, come indicato, non si conosce ancora l'agente patogeno scatenante. Ribadiamo che ad oggi, nel nostro Paese, non è noto alcun caso diagnosticato.

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