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Milioni di animali esotici nelle case europee, LAV: “1 su 7 ha malattie trasmissibili all’uomo”

Nelle case dei cittadini europei ci sono circa 500 milioni di animali esotici, molti dei quali affetti da malattie trasmissibili all’uomo. Quali sono i rischi.
A cura di Andrea Centini
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La pandemia di COVID-19 che stiamo vivendo da due anni è stata innescata dal rapporto malsano che abbiamo con gli animali, completamente incentrato sullo sfruttamento e la dominanza. Secondo gli esperti, infatti, il coronavirus SARS-CoV-2 avrebbe compiuto lo spillover (il salto di specie) da un animale all'uomo nel famigerato mercato del pesce di Huanan (Huanan Seafood Wholesale Market), un mercato umido di Wuhan nel quale venivano venduti e massacrati animali selvatici. Si ritiene che uno di essi, portatore del patogeno, abbia infettato un commerciante o un cliente e da lì si sia scatenata la pandemia che ha già ucciso oltre 5,6 milioni di persone nel mondo, delle quali circa 146mila in Italia. Non a caso uno studio del virologo statunitense Michael Worobey, docente presso il Dipartimento di Ecologia e Biologia Evoluzionistica dell'Università dell'Arizona di Tucson, ha determinato che il primo caso ufficiale di COVID-19 risale all'11 dicembre del 2019 e riguarda proprio una donna che lavorava nel wet market, una venditrice di frutti di mare. Ciò che è accaduto con la COVID-19, la MERS e la SARS, tutte malattie scatenate da coronavirus – patogeni che circolano naturalmente nei pipistrelli – potrebbe ripetersi anche in futuro, se non inizieremo a convivere pacificamente con gli animali, rispettandoli e preservando il loro habitat naturale. Il rischio di una nuova zoonosi (una malattia infettiva trasmessa da un animale all'uomo) è infatti molto concreto, non solo a causa dei sopracitati mercati umidi, ma anche del ricco commercio degli animali esotici.

Come evidenziato nello studio “Infected and Undetected: Zoonoses and Exotic Pets in the EU” condotto da Animal Advocacy and Protection (AAP), un'associazione animalista dei Paesi Bassi che assieme alla Lega Antivivisezione Italiana (LAV) fa parte di Eurogroup for Animals, tale rischio è significativo anche in Europa. Dallo studio citato dalla LAV emerge che nelle case dei cittadini europei vivono circa 500 milioni di animali esotici di 200 specie diverse, dei quali ben 1 su 7 è portatore di malattie pericolose che possono essere trasmesse all'uomo. Ciò significa che oltre 71 milioni di animali esotici d'affezione "sono infetti o potenzialmente infetti". Solo in Italia entrano ogni anno 3 milioni di queste sfortunate creature, ma c'è una quota significativa – fino al 160 percento – che sfugge alla rete dei controlli. “Questi dati, uniti a quelli già diffusi da LAV, agli oggi numerosi studi scientifici di tutto il mondo, alla situazione epidemiologica italiana e mondiale (numero sempre crescente di casi), al fatto che il settore commerciale degli animali sia totalmente un far West senza alcun monitoraggio-controllo sanitario, e che ancor’oggi molte fiere/mercati di animali possono essere svolti (o presto lo risaranno), crea uno scenario per il vicino futuro molto nefasto se aggiungiamo che oggi in Italia ci sono vari focolai di Aviaria in allevamenti avicoli e tra la fauna selvatica, beh, lo scenario diventa disperato!”, ha dichiarato Andrea Casini, responsabile LAV Animali Esotici.

Il business, stimato in circa 100 milioni di Euro l'anno, è dunque considerato una vera e propria “bomba a orologeria” per il rischio sanitario che si determina. Del resto tutti abbiamo vissuto le disastrose conseguenze della pandemia di COVID-19, non solo sanitarie, ma anche sociali ed economiche, paragonabili per gravità a quelle di un conflitto globale. Le previsioni degli esperti non sono rosee e per una nuova pandemia sarebbe solo questione di tempo, col rischio che la prossima possa essere anche peggiore di quella attuale, come recentemente “profetizzato” da Bill Gates, che con la sua fondazione (Bill & Melinda Gates Foundation) è sempre stato in prima linea assieme alla ex moglie nel contrasto alla COVID-19, soprattutto con il programma di vaccini solidali COVAX.

Alla luce di tutte queste premesse, rispettare e tutelare gli animali selvatici non solo garantirebbe loro il doveroso diritto alla libertà e al benessere, ma preserverebbe anche le nostre comunità dall'essere colpite da nuove e devastanti zoonosi. Il fascino dei “pet” esotici è innegabile, ma non sono assolutamente oggetti e vanno lasciati – e protetti – nel proprio habitat naturale, non smerciati in fiere o privatamente per soddisfare la vanità dei collezionisti o il desiderio infantile di possedere una creatura insolita. Spesso a custodirli sono anche persone che non hanno né le autorizzazioni né le competenze per soddisfare i loro bisogni minimi. “La maggioranza degli animali esotici in Italia viene allevata da amatori, in casa o in garage, senza nessun protocollo sanitario e nessun patentino/autorizzazione”, scrive la LAV in un comunicato stampa. “A seguito della nostra investigazione in tre fiere espositive di animali esotici ci siamo accorti e allarmati sempre più di come questo settore sia completamente fuori controllo e rappresenti una vera e propria bomba a orologeria!”, ha commentato Casini.

Fortunatamente da quando è scoppiata la pandemia di COVID-19 sono stati compiuti passi in avanti significativi per mettere la parola fine al commercio degli animali esotici. Il più importante in Italia è stato senza dubbio la Legge n.53 del 2021 – legata a direttive europee e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 23 aprile dello scorso anno – che prevede il divieto di importazione, detenzione e commercializzazione degli animali esotici e selvatici. Insomma, niente più pipistrelli, anfibi, rettili e altri animali provenienti da Paesi lontani e venduti come se nulla fosse. La legge, tuttavia, deve essere ancora attuata ed è per questo che la LAV rinnova l'appello “ai Ministri della Salute Speranza, della Transizione Ecologica Cingolani e al Sottosegretario agli Affari Europei Amendola, affinché attuino subito la Legge delega 53 del 2021 con il previsto Decreto Legislativo per lo stop a importazione e detenzione di animali esotici e selvatici”. È un passo fondamentale per abbattere le sofferenze della fauna selvatica e per proteggere noi stessi.

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