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Cambiamenti climatici

Migliaia di pinguini uccisi dal cambiamento climatico in Antartide

La perdita del ghiaccio antartico ha causato una catastrofica moria di pulcini di pinguino imperatore, con circa 10.000 giovani esemplari che sono morti annegati o congelati prima di sviluppare piume impermeabili necessarie per sopravvivere nell’oceano.
A cura di Valeria Aiello
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Adulti di pinguino imperatore con i piccoli / credit: NOAA
Adulti di pinguino imperatore con i piccoli / credit: NOAA
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La perdita del ghiaccio antartico, che quest’anno ha toccato un nuovo minimo storico dopo i record raggiunti nel 2016, 2017 e 2022, è risultata fatale per migliaia di pulcini di pinguino imperatore (Aptenodytes forsteri), morti annegati o congelati prima di sviluppare le piume indispensabili per sopravvivere alle gelide temperature dell’oceano antartico. La moria, registrata alla fine dello scorso anno, si è verificata nella parte occidentale del continente, in un’area affacciata sul Mare di Bellingshausen, dove sono rimasti uccisi circa 10.000 giovani esemplari.

Secondo il dottor Peter Fretwell del British Antarctic Survey (BAS), l'istituto nazionale di ricerca polare del Regno Unito, quanto accaduto è un presagio di quanto accadrà in futuro. Le proiezioni indicano che oltre il 90% delle colonie di pinguini imperatore saranno quasi estinte entro la fine del secolo, poiché il ghiaccio marino stagionale del continente continuerà a ritirarsi in un mondo sempre più caldo.

I pinguini imperatore dipendono dal ghiaccio marino per il loro ciclo riproduttivo, che è la piattaforma stabile che usano per allevare i loro piccoli. Ma se il ghiaccio non è così esteso come dovrebbe essere o si rompe più velocemente, questi uccelli sono nei guai – ha spiegato il dottor Fretwell  – . C’è però ancora speranza: possiamo ridurre le emissioni di carbonio responsabili del riscaldamento globale. Ma se non lo facciamo, porteremo questi iconici e meravigliosi uccelli sull’orlo dell’estinzione”.

L’impatto della perdita del ghiaccio antartico sui pinguini è al centro di un nuovo articolo pubblicato sulla rivista Communications Earth & Environment di Nature, in cui gli studiosi hanno documentato con immagini satellitari la scomparsa di quattro colonie di riproduzione nella regione, tutte dovute alla rottura del ghiaccio marino prima del periodo di piumaggio dei giovani volatili. Solo in un sito più a nord, sull’isola Rothschild, la riproduzione avrebbe avuto un discreto successo.

Nel complesso, tra il 2018 e il 2022, circa un terzo delle oltre sessanta colonie di pinguini imperatore sono state colpite dalla diminuzione dell’estensione del ghiaccio marino. “La causa dell’attuale declino è collegato all’acqua oceanica anormalmente calda intorno al continente antartico, e a un particolare modello di venti che, nel caso di Bellingshausen, ha spinto il ghiaccio verso la costa, rendendone difficile la diffusione – ha aggiunto la dottoressa Caroline Holmes, glaciologa del BAS e co-autrice dello studio – . Ciò che stiamo vedendo in questo momento è molto al di fuori di ciò che abbiamo osservato in precedenza. Ci aspettavamo un cambiamento ma non una variazione così rapida e repentina”.

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