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Maschi e femmine ricordano in modo diverso: quali sono le differenze nella memoria

Uno studio italiano ha dimostrato che il cervello dei maschi e delle femmine usa strategie mentali differenti per memorizzare le informazioni.
A cura di Andrea Centini
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Il cervello dei maschi e delle femmine utilizza circuiti mentali differenti per memorizzare le informazioni a breve termine. In parole più semplici, i due sessi ricordano in maniera diversa e con risultati specifici. Nel contesto dell'apprendimento spontaneo, cioè quello legato alle esperienze quotidiane che non viviamo con l'obiettivo di “metterle nel cassetto” (la memoria accidentale), il cervello degli uomini è più efficiente a immagazzinare un maggior numero di informazioni. Tuttavia quello delle donne risulta più capace nel ricordare le suddette informazioni in presenza di distrazioni, che disturbano il processo di memorizzazione. In pratica, non c'è un cervello migliore dell'altro, ma differenti strategie mentali con vantaggi specifici. I maschi, spiegano i ricercatori, usano una strategia mentale votata alla “memorizzazione a lungo termine”, mentre le femmine ne usano una “indirizzata alla gestione degli stimoli nel contesto specifico”.

A determinare che maschi e femmine immagazzinano in maniera diversa le informazioni legate alla memoria accidentale è stato un team di ricerca italiano guidato da scienziati dell’Istituto di biochimica e biologia cellulare (IBBC) del Centro Nazionale delle Ricerche (CNR) e dal Telethon Institute of Genetics and Medicine della Fondazione Telethon, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Unità di Neurobiologia ed Epigenetica del Laboratorio Europeo di Biologia Molecolare (EMBL) di Monterotondo, dell'Istituto di Scienze Applicate e Sistemi Intelligenti (ISASI) del CNR di Napoli e del SISSA – Cognitive Neuroscience di Trieste. I ricercatori, coordinati dalla dottoressa Elvira De Leonibus dell'IBBC di Roma, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto alcuni esperimenti con modelli murini (topi).

Attraverso una tecnica di optogenetica, basata su molecole prodotte dalle alghe (opsine) e fasci di luce per studiare e manipolare i circuiti neuronali, gli scienziati hanno indagato le differenti funzioni cerebrali tra topi maschi e femmine stimolati a ricordare diversi oggetti. Nella memoria a breve termine i maschi possono ricordarne un massimo di 6 oggetti, mentre le femmine arrivano a 4, ma come indicato, in presenza di fattori disturbati le capacità mnemoniche dei maschi si riducono, mentre quelle delle femmine restano inalterate. Questo accade perché sfruttano circuiti mentali differenti, attivando di più determinate aree del cervello. I maschi attivano di più l'ippocampo, mentre le femmine i nuclei della linea mediana del talamo.

“In media tutti siamo in grado di ricordare un numero di telefono di 7 cifre per il tempo necessario a trascriverlo, ma quanti di questi numeri ricordiamo un’ora dopo o il giorno successivo?”, ha affermato la dottoressa De Leonibus in un comunicato stampa del CNR. “Nel lavoro abbiamo studiato, in un modello murino, i meccanismi biologici alla base di questo processo, in seguito alla scoperta casuale che i maschi e le femmine, quando vengono esposti al massimo numero di oggetti che possono memorizzare nel breve termine, ossia 6, il giorno successivo tendono a ricordarli in modo differente: i maschi li ricordano tutti, le femmine 4”, ha aggiunto la scienziata. “Ci siamo quindi chiesti perché le femmine pongano un limite in questo trasferimento di informazioni e quali sono i meccanismi che si attivano nel cervello per imporlo. Abbiamo quindi scoperto che i maschi attivano di più l’ippocampo, la regione corticale deputata alla formazione delle memorie a lungo termine, mentre le femmine attivano maggiormente i nuclei della linea mediana del talamo, posta sotto la corteccia, in particolare il nucleo reuniens, una regione più antica del cervello”. Spegnendo e riattivando questi circuiti mentali nei topi attraverso l'optogenetica, i ricercatori hanno dimostrato che è possibile migliorare o peggiorare le prestazioni della memoria accidentale nei due sessi.

Gli scienziati sottolineano che le femmine non ricordano meno dei maschi, ma semplicemente utilizzano una strategia mentale diversa con vantaggi contestualizzati. “La situazione stimolo che abbiamo usato è l’‘incidental learning’, ossia l’apprendimento spontaneo per curiosità, che favorisce l’emergere di differenze di strategie mentali. Ad esempio, se durante la memorizzazione dei 6 oggetti distraiamo maschi e femmine con altri stimoli, la memoria dei primi ne risente, quella delle femmine si mantiene intatta. Questo suggerisce che i maschi usano una strategia maggiormente orientata alla memorizzazione a lungo termine, le femmine una indirizzata alla gestione degli stimoli nel contesto specifico. Nell’economia cerebrale, ogni azione mentale complessa, infatti, va a discapito di altre azioni; dunque nessuna delle due è superiore all’altra, dipende dalla situazione”, ha chiosato la professoressa De Leonibus. I dettagli della ricerca “Thalamo-hippocampal pathway regulates incidental memory capacity in mice” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Nature Communications.

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