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L’Orologio dell’Apocalisse segna 90 secondi a mezzanotte: siamo a un passo dalla catastrofe globale

Il Bulletin of the Atomic Scientists ha deciso di non spostare in avanti le lancette del Doomsday Clock, l’Orologio dell’Apocalisse, lasciandole a 90 secondi dalla mezzanotte. Ma ciò non significa che viviamo in un mondo più stabile rispetto al 2023. Anzi, l’umanità è sempre più vicina ad autodistruggersi.
A cura di Andrea Centini
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Come ogni anno, alla fine di gennaio viene aggiornato il famigerato Doomsday Clock, l'Orologio dell'Apocalisse, una metafora che esprime simbolicamente quanto l'umanità si sta avvicinando a una catastrofe globale – come un olocausto nucleare – che la porti all'autodistruzione. Com'era lecito immaginare, non ci sono affatto buone notizie, ma non si evidenzia nemmeno un (sostanziale) peggioramento della già delicatissima situazione emersa per il 2023. Il Consiglio per la Scienza e la Sicurezza (SASB) del Bulletin of the Atomic Scientists, il consiglio di esperti che gestisce l'Orologio dell'Apocalisse, ha infatti deciso di non spostare le lancette in avanti rispetto allo scorso anno, trovandosi già pericolosamente vicine alla mezzanotte. Mancano solo 90 secondi alla simbolica ora X, quella che sancirebbe la fine dell'umanità. O perlomeno di larga parte di essa.

Dopo i balzi in avanti compiuti nel 2019 (120 secondi alla mezzanotte), nel 2022 (100 secondi) e nel 2023 (90 secondi), i ricercatori che fanno capo al consiglio hanno convenuto di non spostare ulteriormente in avanti l'orologio, ma ciò non significa affatto che viviamo in un mondo più sicuro rispetto a quello dello scorso anno. Anzi, le minacce alla nostra esistenza continuano ad aumentare e ad amplificarsi, avvicinandoci sempre di più a una possibile catastrofe. “Non fraintendete: reimpostare l’orologio a 90 secondi a mezzanotte non è un’indicazione che il mondo è stabile. Piuttosto il contrario. È urgente che i governi e le comunità di tutto il mondo agiscano. E il Bollettino rimane fiducioso – e ispirato – nel vedere le generazioni più giovani guidare la carica”, ha dichiarato in un comunicato stampa Rachel Bronson, presidente e CEO del Bulletin, un comitato composto da scienziati, premi Nobel ed esperti di numerose discipline scientifiche, giuridiche e umanistiche.

Se all'inizio del 2023 a far spostare i dieci secondi in avanti fu soprattutto il conflitto in Ucraina e la minaccia da parte della Russia di utilizzare armi atomiche, nel momento in cui stiamo scrivendo la situazione geopolitica internazionale risulta ancor più deteriorata. La guerra in Ucraina, chiamata “Operazione Militare Speciale” dal Cremlino, è ancora ben lungi da una conclusione e continuano a morire migliaia di persone sotto le bombe. A preoccupare particolarmente il Bulletin of the Atomic Scientists sono le rinnovate minacce della Russia di utilizzare armi nucleari. Se ciò non bastasse, nel corso del 2023 il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato la sospensione del Nuovo Trattato sulla riduzione delle armi strategiche (NEW START) e ha iniziato a trasferire armi nucleari tattiche in Bielorussia, incrinando ulteriormente gli equilibri geopolitici. A rendere il tutto più angosciante le recenti dichiarazioni del presidente del comitato militare della NATO Rob Bauer, secondo il quale entro 20 anni l'alleanza atlantica dovrà prepararsi a una guerra totale con la Russia.

Ma ci sono anche molti altri "fronti caldi" sul nostro pianeta. La Corea del Nord, ad esempio, continua a sperimentare sistemi di armi nucleari – come l'Haeil-5-23 che sarebbe in grado di generare tsunami radioattivi – e sembra prepararsi sempre di più per un conflitto armato, mentre i suoi missili elargiti a Mosca continuano a piovere sulle città ucraine. L'Iran si starebbe avvicinando alla sua prima bomba atomica e altre superpotenze come la Cina e l'India stanno continuando a rimpinguare i propri arsenali atomici. Nel frattempo è scoppiato anche il conflitto in Medio Oriente tra Hamas e Israele dopo il sanguinoso attentato del 7 ottobre, sfociato nella devastazione totale della Striscia di Gaza. Il rischio dell'allargamento del conflitto, dopo l'intervento di una coalizione guidata dagli USA contro i ribelli Houthi appoggiati dall'Iran, è ora considerato ancora più ampio, con conseguenze potenzialmente imprevedibili su scala globale.

E non sono ovviamente solo le guerre e la proliferazione delle armi atomiche a rendere il nostro pianeta sempre più pericoloso. Il Consiglio per la Scienza e la Sicurezza (SASB) del Bulletin of the Atomic Scientists è estremamente preoccupato anche dal cambiamento climatico, considerato dagli scienziati la principale minaccia esistenziale per l'umanità. Il 2023, del resto, è stato l'anno più caldo di sempre e il riscaldamento registrato è stato vicinissimo a 1,5 °C rispetto all'epoca preindustriale, la soglia critica oltre la quale ci attendono le conseguenze più catastrofiche e irreversibili della crisi climatica. I progressi nell'ingegneria genetica e il balzo in avanti clamoroso compiuto recentemente dall'intelligenza artificiale generativa, inoltre, rappresentano ulteriori minacce che necessitano una regolamentazione rigida e severa in ogni parte del mondo. Secondo il SABS chiunque, anche senza una formazione professionale, grazie alle IA potrebbe arrivare a creare composti biologici letali per l'uomo e altri organismi viventi e utilizzarli per scopi mostruosi. Nel frattempo sempre più eserciti impiegano armi automatizzate per eliminare i nemici, senza passare per la valutazione morale di un essere umano. E non vanno nemmeno dimenticati i rischi della disinformazione dilagante proprio a causa delle IA generative, in grado di erodere le democrazie dall'interno e catalizzare le probabilità di conflitti armati.

L'Orologio dell'Apocalisse fu ideato da numerosi scienziati – tra i quali Albert Einstein e J. Robert Oppenheimer – dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale poiché consci della portata catastrofica delle armi nucleari, armi in grado di minacciare l'esistenza stessa della nostra e delle altre specie sulla Terra. Da allora le lancette dell'orologio hanno fatto significativi balzi in avanti verso la mezzanotte e alcuni passi indietro, ma negli ultimi anni le lancette si sono avvicinate sempre più pericolosamente. E da due anni a questa parte non erano mai state così vicine. Gli esperti esortano le principali superpotenze mondiali (Cina, Russia e Stati Uniti) a iniziare a dialogare seriamente su tutte le minacce che incombono sull'umanità, per trovare un punto di incontro sulle significative divergenze oggi foriere di conflitti. “Hanno la capacità di salvare il mondo dall’orlo della catastrofe. Dovrebbero farlo, con chiarezza e coraggio, e senza indugio”, ha chiosato il Bulletin of the Atomic Scientists. Ma l'orologio continua a ticchettare verso la mezzanotte.

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