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Il James Webb ha (forse) già scoperto la galassia più distante e antica mai vista dall’uomo

La galassia GLASS-z13 scovata dal James Webb potrebbe essere l’oggetto più antico e distante mai visto dall’uomo. La sua luce partita 13,5 miliardi di anni fa.
A cura di Andrea Centini
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Credit: NASA
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Grazie all'avveniristico Telescopio Spaziale James Webb (JWST) potrebbe essere stato scoperto l'oggetto più distante mai rilevato dall'uomo, una galassia cui gli astrofisici hanno assegnato il nome di GLASS-z13. La sua luce, infatti, sarebbe partita circa 13,5 miliardi di anni fa. Poiché 13,8 miliardi di anni fa si verificò il misterioso e affascinante fenomeno chiamato Big Bang, la “scintilla” che diede l'inizio all'espansione universale, GLASS-z13 era presente appena 300 milioni di anni dopo questo evento. In pratica si tratta di una galassia antichissima nata nell'Universo “bambino”, che all'epoca aveva soltanto il 2 percento dell'età attuale. Non vi è ancora certezza dell'età della galassia perché i dati devono essere revisionati fra pari, tuttavia, poiché è giunto alla medesima conclusione anche un altro team di ricerca indipendente, ci sono buone ragioni per essere ottimisti.

A identificare e descrivere la galassia GLASS-z13 è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati del prestigioso Centro di Astrofisica Harvard & Smithsonian di Cambridge, Stati Uniti, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Astronomia dell'Università di Ginevra (Svizzera), del Cosmic Dawn Center (DAWN) di Copenaghen (Danimarca), dell'Istituto Kavli per la Fisica Particellare e la Cosmologia dell'Università di Stanford (Stati Uniti) e di numerosi altri centri di ricerca. I ricercatori, coordinati dal professor Rohan Naidu dell'Università di Harvard, l'hanno identificata in un “campo profondo” del James Webb, un'immagine a lunghissima esposizione per guardare quanto più in profondità e indietro possibile nel tempo. La prima immagine del telescopio spaziale, mostrata al pubblico con un evento tenutosi alla Casa Bianca, è stato proprio un campo profondo, ottenuto con un'esposizione complessiva di circa 12,5 ore.

Grazie al grande specchio primario e all'estrema sensibilità dei suoi strumenti che operano nell'infrarosso, il James Webb può guardare più indietro nel tempo rispetto a qualunque altro strumento. Proprio dall'analisi uno di questi campi profondi è emersa la lontanissima GLASS-z13, la cui luce è stata allungata dall'espansione dell'Universo e spostata nello spettro infrarosso. “Stiamo potenzialmente guardando la luce stellare più lontana che qualcuno abbia mai visto”, ha dichiarato il professor Naidu all'Agence France Press (AFP). “JWST ha potenzialmente distrutto un record, individuando una galassia che esisteva quando l'universo aveva solo 300 milioni di anni! La luce di GLASS-z13 ha impiegato 13,4 miliardi di anni per colpirci, ma la distanza tra noi è ora di 33 miliardi di anni luce a causa dell'espansione dell'Universo!”, ha dichiarato con entusiasmo su Twitter il dottor Tames O' Donoghue, scienziato planetario presso l'Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA), precedentemente in forze alla NASA.

La galassia è stata rilevata dallo strumento NIRCam (il principale imager a infrarossi del James Webb) e successivamente i suoi dati sono stati convertiti nello spettro visibile. Ciò che osserviamo non è visivamente suggestivo come le immagini della Nebulosa di Eta Carinae o la meravigliosa Galassia Fantasma (M 74) diffuse in precedenza; GLASS-z13 ci appare infatti come una macchia rossa indefinita con un centro biancastro su fondo nero. Nulla di più. Eppure ha un'importanza sensibilmente superiore dal punto di vista scientifico di altre immagini. Come spiegato dalla pagina di divulgazione scientifica “Chi ha paura del buio?”, “a causa dell'espansione dell'universo la luce di questa galassia è stata stiracchiata e allungata (il cosiddetto redshift cosmologico), al punto da essere diventata infrarossa e invisibile ai nostri occhi. Usando il lessico dei cosmologi, il redshift di questa galassia pari a circa 13,3. Un record assoluto, che in parole povere significa che la sua luce è stata "allungata" di un fattore 13,3!”.

Non vi è ancora certezza che GLASS-z13 sia la galassia più distante mai osservata (se la gioca con HD1), ma come specificato gli scienziati sono molto fiduciosi. “I record di astronomia si stanno già sgretolando e altri sono traballanti”, ha scritto su Twitter il capo scienziato della NASA Thomas Zurbuchen. “Sì, tendo a esultare solo quando la scienza ha ottenuto una chiara revisione tra pari. Ma sembra molto promettente”, ha aggiunto l'esperto, sottolineando che un altro team di esperti è giunto a risultati simili. Analizzando i dati del Webb gli studiosi hanno scoperto anche un'altra lontanissima galassia (GLASS-z11), inoltre hanno determinato che GLASS-z13 ha una massa di un miliardo di soli, un dato difficile da spiegare, considerando la giovanissima età dell'Universo in cui essa era già presente. I dettagli della ricerca “Two Remarkably Luminous Galaxy Candidates at z ≈ 11 − 13 Revealed by JWST” sono stati caricati nel database online ArXiv in attesa della revisione fra pari e la pubblicazione su una rivista scientifica.

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