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Grande scultura fallica scoperta in un sito dell’Antica Roma in Spagna: i possibili significati

Un bassorilievo a forma di pene di quasi 50 cm è stato scoperto su una torre costruita 2mila anni fa. Forse è la più grande scultura fallica romana mai trovata.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Museo Storico di Nueva Carteya
Credit: Museo Storico di Nueva Carteya

Una scultura fallica di dimensioni considerevoli è stata trovata nel sito archeologico romano di El Higuerón in Spagna, nei pressi della città Nueva Carteya in Andalusia. Si tratta probabilmente della più grande opera romana di questo genere mai individuata. Le sculture, i ninnoli, gli amuleti e le decorazioni a forma di pene erano molto diffusi nell'Antica Roma e nei territori conquistati, poiché avevano (in genere) un significato molto diverso da quello che attribuiamo noi oggi. I simboli fallici, come spiegato su The Conversation dal dottor Adam Parker, esperto di Studi Classici presso la The Open University (UK), erano infatti considerati dei portafortuna contro il malocchio e gli spiriti maligni, oltre che metodi efficaci per migliorare fertilità e virilità.

La scultura fallica di El Higuerón ha misure davvero inconsuete, essendo lunga ben 46 centimetri. In un'intervista rilasciata a El Pais dal professor Roldán Díaz, archeologo dell'Università dell'Estremadura e direttore del Museo storico di Nueva Carteya che per primo ha condiviso la notizia della scoperta, lo scienziato ha affermato che si sta consultando con i colleghi per capire se ne sia stata trovata una in precedenza di dimensioni simili. Essendo simboli positivi, i falli si trovano facilmente in numerosi scavi romani, tanto che quasi cento sono stati recuperati solo nel Regno Unito, negli avamposti settentrionali. Recentemente nel forte di Vindolanda sito nei pressi del gigantesco Vallo di Adriano, una fortificazione in pietra voluta dall'omonimo imperatore, gli archeologi hanno trovato una roccia scolpita con un fallo e un insulto rivolto a un certo Secvndinvs, che molto probabilmente era un soldato romano dell'insediamento. Secondo gli esperti questo è uno dei pochissimi esempi in cui il fallo – realizzato circa 1.700 anni fa – sarebbe stato utilizzato anticamente come mezzo di scherno e offesa, un po' come avviene ai giorni nostri. Ma non si esclude che possa essere stato scolpito dopo la scritta per “esorcizzarla”, grazie al suo effetto portafortuna.

Credit: Vindolanda Charitable Trust
Credit: Vindolanda Charitable Trust

Secondo gli archeologi il bassorilievo fallico scoperto recentemente nella regione di Córdoba fu intagliato in una pietra e posto alla base di una torre romana, facente parte della nuova fortificazione costruita a El Higuerón dopo l'invasione. L'insediamento iberico risale al IV secolo avanti Cristo e fu conquistato dai romani un paio di secoli dopo. Curiosamente, come specificato dal professor Diaz a El Pais, i romani costruirono i nuovi edifici direttamente sopra quelli preesistenti rasi al suolo, un metodo poco impiegato che rende ancor più eccezionale il sito spagnolo. Anche le dimensioni della scultura fallica sono inconsuete, pertanto i ricercatori proveranno a comprendere il significato di queste peculiarità. I falli, spiega il dottor Parker, venivano scolpiti o disegnati soprattutto nei luoghi di confine, come muri, porte e finestre, poiché zone di transizione particolarmente suscettibili al malocchio, secondo le credenze dell'epoca. Evidentemente avevano molto da temere i romani giunti a El Higuerón.

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