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È salutare mangiare il pollo con la pelle?

La pelle del pollo è considerata una prelibatezza da molti, ma è davvero salutare consumarla? Ecco cosa dicono gli esperti.
A cura di Andrea Centini
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Come indicato in un documento dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), la produzione mondiale della carne di pollame è passata da 9 milioni di tonnellate all'inizio degli anni '60 a 133 milioni di tonnellate del 2020, un incremento significativo figlio della costante domanda in crescita (che ha portato anche alla nascita dei famigerati allevamenti intensivi). Sempre nel 2020 la carne di pollame ha rappresentato il 40 percento della carne prodotta a livello globale, rendendo il pollo l'animale più consumato in assoluto dall'essere umano. Proprio a causa di un consumo così diffuso, agevolato dal fatto che il pollo si vende a buon mercato rispetto ad altri tipi di carne, è bene conoscere alcune proprietà dell'alimento. Una delle domande che ci si pone più spesso, ad esempio, è quanto sia salutare mangiare anche la pelle, per molti considerata una prelibatezza irrinunciabile.

In un'intervista alla BBC la nutrizionista María Dolores Fernández Pazos del Centro de Información Nutricional de Carne de Pollo (CINCAP) per l'Argentina ha sottolineato che quando viene cucinato il pollo, la raccomandazione “più sana e generale” per la popolazione è proprio quella di rimuovere la pelle prima di prepararlo. La ragione sta tutta nell'aumento delle calorie e nei grassi extra che verrebbero aggiunti alla pietanza. “La pelle di pollo è grassa per il 32 percento, intendiamo dire per ogni 100 grammi di pelle che prepariamo, ci sono 32 grammi di grasso”, ha dichiarato la nutrizionista. Tra i grassi presenti nella pelle del pollo, i due terzi sono rappresentati dai grassi insaturi, quelli generalmente chiamati “grassi buoni” perché non sono responsabili delle patologie cardiovascolari (a differenza dei grassi saturi). Si trovano principalmente negli alimenti di origine vegetale ed è per questo che sono considerati generalmente più salutari dei prodotti legati agli animali (carne, insaccati, latticini etc etc). Ma nella pelle del pollo c'è anche un terzo di grassi saturi, quelli appunto nocivi per la salute, che contribuiscono ad aumentare il livello del colesterolo cattivo (LDL). È così chiamato perché può innescare l'aterosclerosi, depositandosi sulle pareti dei vasi sanguigni e catalizzando il rischio di malattie gravi come l'infarto del miocardio.

Come spiegato dalla nutrizionista argentina, il livello di grasso della pelle del pollo è lo stesso della carne, pertanto “se tagliamo il pollo con la pelle, aumentiamo l'apporto calorico di ogni porzione di circa il 50 percento”. “Se prepariamo 196 grammi di petto senza pelle, significa che prepariamo 284 calorie, l'80 percento delle calorie dalle proteine e il 20 percento dai grassi”, ha concluso l'esperta. Per tutte queste ragioni la nutrizionista specifica di evitare di aggiungere la pelle al proprio piatto, proprio per evitare un eccesso di grassi e calorie extra. Un'altra cosa che non va fatta, specifica la dottoressa Fernández Pazos, è ricongelare la carne di pollo dopo averla scongelata; questa procedura infatti è consigliata solo con la carne cucinata, non con quella cruda. Per scongelarla inoltre raccomanda di metterla nel frigo e non lasciarla a temperatura ambiente, perché questo processo favorisce lo sviluppo dei microorganismi. Prima di preparare il pollo è raccomandato il lavaggio delle mani e la cottura deve essere adeguata, senza parti rosa all'interno o in prossimità di ossa e articolazioni.

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