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Cos’è il rotavirus responsabile delle gastroenteriti nei bambini a Lerici: sintomi, vaccino e cure

I rotavirus sono un genere di virus a RNA responsabili della maggior parte delle gastroenteriti nei bambini. I 70 piccoli finiti in ospedale a Lerici sono risultati positivi a questi patogeni. Ecco cosa sappiamo su sintomi, trasmissione, cura e vaccinazione.
A cura di Andrea Centini
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All'inizio di settembre 2023 è balzato agli onori della cronaca nazionale il caso dei settanta bambini finiti in ospedale dopo aver frequentato due spiagge di Lerici (La Spezia), quelle della Venere Azzurra e di San Terenzo. I piccoli, che hanno sviluppato sintomi gastrointestinali, sono risultati tutti positivi a un rotavirus, il genere di agenti patogeni principalmente responsabile delle gastroenteriti virali nei bambini. Il sindaco del comune ligure ha comunicato che la presenza del rotavirus è probabilmente legata agli scarichi fognari che immettono nel mare innanzi alle due spiagge, per questa ragione è stata disposta la chiusura a tempo indeterminato dei due tratti.

Il rotavirus – del quale ne esistono diversi sierotipi – colpisce soprattutto i bimbi sotto i cinque anni e in particolar modo la fascia d'età compresa tra i 6 e i 24 mesi. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che le infezioni provocate da questi virus, ogni anno, siano responsabili di oltre 25 milioni di visite ambulatoriali e più di 2 milioni di ricoveri in ospedale. Purtroppo sono molto elevati anche i decessi, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo: si stimano circa mezzo milione di piccoli morti nel 2004 e attorno ai 200.000 in tempi più recenti, principalmente a causa della grave malattia diarroica scatenata dai patogeni. Il calo significativo delle vittime è dovuto anche alla diffusione di due vaccini sicuri ed efficaci, distribuiti a partire dal 2006.

In Italia, secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), le infezioni da rotavirus sono causa fino a circa il 70 percento dei ricoveri per gastroenterite acuta (la forchetta è ampia) e del 61 percento delle visite al pronto soccorso. I rotavirus contagiano anche gli adulti, ma in forma meno aggressiva rispetto ai bambini. Spesso le infezioni sono asintomatiche o con sintomi lievi, grazie all'immunità parziale garantita dall'esposizione in giovane età e al sistema immunitario più maturo.

Cos'è il rotavirus

I rotavirus sono un genere di patogeni a RNA (come il coronavirus SARS-CoV-2 responsabile della pandemia di Covid) appartenenti famiglia dei Reoviridae. Quelli considerati patogeni per l'uomo fanno parte dei sierogruppi A, B e C, ma ne esistono molteplici tipologie, la cui classificazione è legata alle proteine strutturali (VP) del capside esterno, il “guscio” del virus a doppio filamento. Le proteine più importanti legate all'immunità sono le VP7 e le VP4, poiché stimolano la produzione di anticorpi neutralizzanti nell’ospite, come spiegato dall'OMS. Il sierotipo più pericoloso per l'uomo è quello A, poiché è il responsabile dalla maggior parte delle infezioni.

I rotavirus si trasmettono principalmente attraverso la via oro-fecale, ma è possibile anche quella respiratoria. Poiché si tratta di patogeni stabili nell'ambiente, le acque, il cibo e gli oggetti contaminati (i fomiti) sono veicoli del contagio, come avvenuto nel caso dei bimbi di Lerici. Particolarmente a rischio i cibi che non necessitano di cottura come frutta, verdura e insalate, se manipolate da una persona positiva al virus che non ha seguito una scrupolosa igiene delle mani. Possono essere responsabili di veri e propri focolai in asili nido, scuole, mense e altri luoghi di aggregazione. L'infezione è più comune in inverno e in primavera.

Quali sono i sintomi e quanto dura l'infezione

Come spiegato dall'Istituto Humanitas il periodo di incubazione nei bambini (cioè il tempo che intercorre tra l'esposizione al patogeno e lo sviluppo dei primi sintomi) è di circa 2 giorni. I sintomi durano invece dai 3 agli 8 giorni. Tra quelli principali figurano diarrea acquosa; vomito; febbre; dolori addominali; letargia; apatia; spossatezza. Se la perdita di liquidi non è compensata da un'adeguata idratazione possono comparire segni importanti di disidratazione come assenza di lacrime mentre si piange; secchezza delle fauci; pelle secca; occhi infossati; produzione scarsa di urina e sete significativa. I Manuali MSD indicano anche battito cardiaco accelerato.

Cosa fare in caso di infezione

Poiché la disidratazione può comportare gravi complicazioni e finanche la morte, nel caso in cui si dovessero riscontrare i sintomi da infezione da rotavirus (come la suddetta diarrea acquosa) è doveroso contattare il proprio medico o il pediatra per i bambini. L'ISS spiega che nella maggior parte dei casi se la malattia diarroica è blanda i pazienti guariscono senza alcun trattamento, ma la forma acuta, come specificato, può sfociare in conseguenze molto gravi e può essere necessario il ricovero in ospedale. Poiché non esistono farmaci specifici per trattare un'infezione da rotavirus le raccomandazioni sono di bere molto e di consumare “cibi leggeri e facili da digerire” (tra quelli indicati dall'Humanitas figurano il riso, i cracker e le banane). È importante il riposo e può essere usato il paracetamolo come supporto. Per i casi di disidratazione importante può essere prevista la somministrazione di liquidi / sali per via endovenosa in ospedale.

Il vaccino contro il rotavirus

A partire dal 2006 sono stati autorizzati due vaccini orali (con virus vivi e attenuati) contro i rotavirus: uno deriva da un ceppo umano legato al sierotipo più comune; il secondo da un ceppo bovino “riassortito”, progettato per esprimere sulla superficie le proteine del capside nei sierotipi più frequenti. Sono entrambi sicuri ed efficaci. Come spiegato dall'Humanitas entrambi garantiscono una protezione contro le malattie gravi da rotavirus dal 90 al 100 percento, mentre la protezione contro la diarrea (di qualunque gravità) è compresa tra il 74 e l'85 percento. I vaccini contro i rotavirus non sono obbligatori ma fortemente raccomandati dai medici.

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