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Cos’è il Jamais Vu, il fenomeno psichico opposto al Déjà Vu

Il fenomeno del Déjà Vu, che si verifica quando sentiamo di aver già vissuto una data esperienza, ha un opposto chiamato Jamais Vu. Ecco di cosa si tratta.
A cura di Andrea Centini
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Tutti noi sappiamo cos'è un Déjà Vu ("già visto", in italiano), quello strano fenomeno psichico in cui provando un nuova esperienza – come visitare un luogo mai visto o conoscere una persona sconosciuta – abbiamo comunque la sensazione di averla già vissuta e sperimentata, come se tutto fosse già accaduto in passato. Se il Déjà Vu è ampiamente noto, lo è molto meno il suo opposto, il Jamais Vu (dal francese, "mai visto"), nel quale si ha la sensazione – straniante – di vivere un'esperienza che sembra completamente nuova, pur avendone piena familiarità. Ad esempio ci si può trovare nella via che porta a casa o in un luogo che frequentiamo abitualmente e avere la sensazione di non averli mai visti prima, di non sapere esattamente dove siamo, pur riconoscendoli razionalmente in qualche modo.

Il Jamais Vu può essere definito come il “trovare soggettivamente non familiare qualcosa che sappiamo essere familiare”, come specificato nell'articolo “The the the the induction of jamais vu in the laboratory: word alienation and semantic satiation” guidato da scienziati francesi del Laboratoire de Psychologie & NeuroCognition dell'Università di Grenoble e pubblicato sulla rivista specializzata Memory. Chi vive un Jamais Vu mentre rientra a casa da scuola o da lavoro può persino perdersi e aver bisogno del navigatore per trovare la strada, come evidenziato da alcune storie raccontate sui social network. Questo fenomeno psichico può comparire occasionalmente in persone perfettamente sane, come il Déjà Vu, ma può essere associato anche ad alcune condizioni cliniche, come l'amnesia, l'epilessia e l'afasia, il disturbo del linguaggio che ha recentemente colpito l'attore di Hollywood Bruce Willis. Anche la sindrome di Capgras, la schizofrenia, le crisi epilettiche e il delirio possono comportare l'emersione del Jamais Vu.

Curiosamente è possibile indurre il Jamais Vu con un semplice esperimento. Nello studio dell'Università di Grenoble il professor Chris JA Moulin e i colleghi hanno dimostrato che il fenomeno può essere innescato attraverso “compiti di alienazione”, come scrivere ripetutamente una parola per un certo periodo di tempo. Ai partecipanti è stato chiesto di copiare continuamente determinate parole, fino a quando nella loro mente hanno iniziato a perdere il significato che normalmente gli si attribuisce. Da familiari questi termini iniziavano a diventare non familiari. I ricercatori hanno indicato che circa i due terzi dei partecipanti hanno iniziato a sentirsi in modo "strano e particolare" dopo aver scritto le parole dopo una trentina di volte o un minuto di tempo dall'inizio dell'esercizio. Hanno anche scoperto che chi più frequentemente sperimentava Déjà Vu aveva maggiori probabilità di provare il Jamais Vu. Gli scienziati descrivono questi eventi come “fenomeni di memoria esperenziale”, simili, ma con alcune differenze.

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