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Conflitto Israelo-Palestinese

Cosa sono gli A-10, i “carri armati dei cieli” inviati dagli USA per la crisi in Medio Oriente

Il Comando Centrale degli Stati Uniti ha annunciato di aver inviato gli aerei A-10 Thunderbolt II “Warthog” in Medio Oriente, a causa del conflitto israelo-palestinese innescato dall’attacco di Hamas. Cosa sono questi velivoli e perché sono soprannominati i “carri armati dei cieli”
A cura di Andrea Centini
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La delicata situazione in Medio Oriente innescata dall'attacco di Hamas del 7 ottobre in Israele e dal conseguente assedio della Striscia di Gaza da parte dello Stato ebraico ha immediatamente attivato gli Stati Uniti, che hanno inviato nell'area due portaerei – compresa la più potente della flotta, la USS Gerald R. Ford – e diversi aerei da combattimento, tra i quali gli F-15 Strike Eagle e i modernissimi F-35 Lightning II. La ragione è semplice, ovvero la deterrenza nei confronti di organizzazioni e Paesi terzi che potrebbero sfruttare il conflitto in corso per lanciare azioni ostili contro Israele. In parole semplici, si tratta di una manovra per proteggere e supportare l'alleato, ma anche per sottolineare la supremazia degli USA come garanti della “sicurezza nella regione”, come specificato dal generale Grynkewich, comandante della IX Air Force. A tale scopo, il Comando Centrale degli Stati Uniti ha annunciato sui social network una nuova mossa: l'invio degli aerei A-10 Thunderbolt II “Warthog”, i cosiddetti carri armati dei cieli. Si tratta di velivoli entrati in servizio quasi 50 anni fa con un principale obiettivo, il supporto aereo ravvicinato delle forze di terra, come specificato dal Museo dell'Aviazione americana. Per questo motivo sono aerei molto particolari e specializzati, con caratteristiche ben diverse da quelle di altri “caccia” da guerra.

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Cosa sono gli aerei A-10 Warthog

L'A-10 Thunderbolt II è stato progettato dall'azienda statunitense Fairchild Republic (chiusa nel 2003) all'inizio degli anni '70 e i primi esemplari sono entrati in servizio nel 1976. Il nome scelto non è casuale: è infatti un omaggio al P-47 Thunderbolt, celebre caccia statunitense della Seconda Guerra Mondiale impiegato spesso proprio come supporto aereo alle forze terrestri. Ma il suo erede è totalmente votato a questa mansione, tanto che dopo mezzo secolo si discute ancora se e come sostituirlo con aerei più moderni (molti esperti lo ritengono al momento insostituibile). Anche la silhouette è ben diversa da quella del tipico caccia. Si tratta di un aereo monoposto dall'aspetto robusto, ad ala dritta con profilo rettangolare e con due motori a turbina (turbofan General Electric TF34-GE-100) posizionati sul dorso della coda a T, appena dietro le ali.

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È un velivolo subsonico, relativamente lento, con una velocità massima di 833 chilometri orari, come riportato dal sito della U.S. Air Force (l'aeronautica militare degli Stati Uniti). È progettato per essere facilmente manovrabile alle basse velocità e a bassa quota, dove deve resistere a molte più minacce rispetto ai velivoli che volano a quote più elevate. È infatti estremamente robusto grazie a una struttura in acciaio e titanio, che gli permette di continuare a volare anche se viene seriamente danneggiato. Presenta diversi sistemi ridondanti (come quello idraulico e di volo) proprio per continuare a operare in caso di danni che farebbero precipitare altri velivoli. È anche dotato di un sofisticato sistema antincendio che spegne le fiamme nei motori e di un sistema di alimentazione indipendente che mantiene in vita i sistemi cruciali in caso di avaria ai generatori principali. E può resistere a colpi perforanti ed esplosivi fino a un calibro di 23 millimetri. Non c'è nessun altro aereo con simili caratteristiche tutte assieme e non a caso è stato soprannominato “Warthog”, facocero nel nostro idioma, proprio per sottolineare le sue capacità di resistenza ineguagliate.

Un A-10 gravemente danneggiato in Iraq, ma che ha comunque portato il pilota in salvo. Credit: SSgt Jason Haag / United States Air Force
Un A-10 gravemente danneggiato in Iraq, ma che ha comunque portato il pilota in salvo. Credit: SSgt Jason Haag / United States Air Force

Le armi dell'A-10 "Warthog"

L'aspetto dell'A-10 Thunderbolt II è minaccioso per i numerosi piloni subalari in grado di trasportare quasi 8 tonnellate di armi. Fra esse, come indicato da military.com, vi sono i potenti missili aria-superficie AGM-65 Maverick, che può sparare da decine di chilometri di distanza dai bersagli; razzi fino a 127 millimetri che può lanciare a raffica generando un vero e proprio muro di fuoco; e bombe di diverse tipologie (a grappolo, incendiarie etc etc) anche guidate via laser. Può anche attaccare altri aerei grazie ai missili aria-aria AIM-9 Sidewinder. Ma l'arma più caratteristica e principale del Warthog non si trova sotto gli undici piloni subalari, bensì sotto al muso. Si tratta del famigerato cannone GAU-8 Avenger ad azione idraulica da 30 millimetri, caratterizzato da sette canne rotanti: può sparare migliaia di proiettili al minuto ad altissimo potenziale distruttivo, che viaggiano anche alla velocità di 1 chilometro al secondo. Si tratta di un'arma talmente particolare che l'intero A-10 è stato costruito attorno ad essa, in pratica.

Il cannone Gau8 sotto il muso dell'aereo. Credit: Darkone / wikipedia
Il cannone Gau8 sotto il muso dell'aereo. Credit: Darkone / wikipedia

Le “prede” predilette del velivolo sono i bersagli a terra, come carri armati e altri mezzi corazzati mobili, spesso difficili da prendere di mira da parte dei cacciabombardieri più veloci. L'aereo è stato impiegato con successo durante la Guerra del Golfo, in Afghanistan, in Iraq e nei Balcani. Dati i vasti territori che circondano Israele l'A-10 Warthog è considerato un validissimo supporto in caso di tentativi di invasione terrestre, proprio per questo gli Stati Uniti hanno deciso di spostarne diversi esemplari nell'area. Non è chiaro quanti ne siano stati inviati in Medio Oriente; ne restano in servizio meno di 300 esemplari per l'USAF (degli oltre 700 prodotti fino al 1984) e si stima che con alcune modifiche continueranno a volare fino al 2040.

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