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Chandrayaan-3, l’atterraggio morbido sulla Luna è un successo: l’India “conquista” il Polo Sud

Oggi, mercoledì 23 agosto 2023, il tentativo di discesa della sonda dell’ISRO nella regione circumpolare meridionale della Luna :l’allunaggio è avvenuto con successo, in una prima mondiale per qualsiasi programma spaziale.
A cura di Valeria Aiello
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La sonda indiana Chandrayaan-3 è sbarcata oggi, 23 agosto 2023 alle 14:33 ora italiana, in una regione vicina al Polo Sud della Luna, in una prima mondiale per qualsiasi programma spaziale. La sequenza di allunaggio è stata avviata con l’arrivo del veicolo spaziale al punto designato e l’attivazione dei propulsori del lander per la discesa controllata, trasmessa in diretta streaming dall’ISRO, l’Agenzia di ricerca spaziale indiana. Il successo rende l’India il quarto Paese, dopo l’ex Unione Sovietica, gli Stati Uniti e la Cina, a riuscire in un atterraggio morbido sulla Luna, il primo in assoluto a toccare il suolo della regione circumpolare meridionale, dove l’ombra permanente sul fondo di alcuni crateri potrebbe aver preservato l’esistenza di ghiaccio d’acqua in quantità da poter sostenere un futuro insediamento umano a lungo termine.

La sonda indiana Chandrayaan-3 e l'atterraggio "morbido" sulla Luna

La discesa, seguita dal mondo intero e soprattutto in India, dove il tentativo di allunaggio ha rappresentato un momento decisivo per l’ISRO, è stata trasmessa direttamente dal quartier generale di controllo della missione dell’Agenzia spaziale, situato a Bangalore, la capitale dello stato meridionale del Karnataka. Le telecamere di atterraggio, che hanno permesso di trovare un sito di allunaggio sicuro, hanno quindi mostrato la superficie lunare della regione circumpolare meridionale nella sua complessità mentre il veicolo spaziale ha acceso i suoi propulsori per la fase di frenata degli ultimi 30 km che non ha richiesto alcun intervento da terra.

L’approccio alla successiva fase di avvicinamento alla superficie – discesa verticale e atterraggio – seguito in diretta dal primo ministro indiano Narendra Modi, ha tenuto con il fiato sospeso nell’ultimo centinaio di metri, fino all’allunaggio, avvenuto “in modo sicuro e dolcemente ha affermato il controllo della missione, che ha salutato con un grande applauso il successo, seguito dallo sventolio di una bandiera indiana da parte del Premier.

La missione lunare Chandrayaan-3 dell’ISRO

La missione Chandrayaan-3, che in sanscrito significa “modulo lunare” è la terza e più recente missione di esplorazione lunare indiana nell'ambito del programma Chandrayaan dell’ISRO. Lanciata lo scorso 14 luglio dal Satish Dhawan Space Center di Sriharikota, nel sud dell’India, si compone di un lander lunare chiamato Vikram, dal nome del padre del programma spaziale indiano, Vikram Sarabhai, e il rover Pragyan, integrati su un modulo di propulsione che ha accompagnato il veicolo spaziale in un’orbita circumpolare a 100 km dalla superficie della Luna, per poi sganciarsi.

La configurazione della sonda indiana Chandrayaan-3: si tratta di un modulo integrato, costituito dal propulsore (che ha il compito di accompagnare il lander fino all'orbita lunare polare finale di 100 km) e un lander che la capacità di atterrare dolcemente sul sito lunare specificato e dispiegare il rover che effettuerà analisi chimiche in situ durante la missione / Credit: ISRO.
La configurazione della sonda indiana Chandrayaan-3: si tratta di un modulo integrato, costituito dal propulsore (che ha il compito di accompagnare il lander fino all'orbita lunare polare finale di 100 km) e un lander che la capacità di atterrare dolcemente sul sito lunare specificato e dispiegare il rover che effettuerà analisi chimiche in situ durante la missione / Credit: ISRO.

Per l’India si tratta della missione successiva a Chandrayaan-2, lanciata nel luglio 2019 con la stessa configurazione e obiettivi di Chandrayaan-3, volte entrambe innanzitutto a testare le tecnologie di allunaggio morbido in una regione lunare, dove la complessa morfologia della superficie rende particolarmente complessa la discesa, per poi mappare e studiare la composizione della regolite lunare, nonché verificare la posizione e l’abbondanza di acqua, o ghiaccio d’acqua, in vista delle future missioni lunari. Quella della sonda Chandrayaan-2, che impattò sulla superficie lunare dopo un problema tecnico del software, non fu tuttavia una missione completamente fallimentare, avendo comunque schierato con successo un orbiter con cui Chandrayaan-3 ha stabilito una comunicazione prima di tentare l'allunaggio.

Come detto, far atterrare un lander sulla Luna e, in particolare, nelle regioni vicine al Polo Sud è un’operazione più complessa di quanto possa apparire. In precedenza, solo gli Stati Uniti, la Russia e la Cina erano riusciti nell’impresa, pur in regioni lunari diverse, facendo comunque i conti con l’assenza di atmosfera, che rende impossibile sfruttare l’attrito atmosferico per rallentare la discesa del lander, come invece avviene ad esempio su Marte. Pertanto, per l’allunaggio occorre effettuare manovre di discesa che tendono a ridurre l’orbita del veicolo fino a un valore soglia, oltre il quale attuare la discesa controllata e mantenere l’assetto corretto.

Il terreno particolarmente accidentato nella regione del Polo Sud lunare rappresenta un’ulteriore complicazione, sebbene gli scienziati dell’ISRO abbiano spiegato di aver apportato modifiche che avrebbero reso più probabile l’allunaggio della nuova missione, includendo tra l’altro un sistema in grado di ampliare la potenziale zona di atterraggio e dotando il lander di più carburante e gambe più robuste.

Chandrayaan-3 dovrebbe rimanere in funzione per circa due settimane, durante le quali il lander rilascerà il rover Pragyan (“saggezza” in sanscrito), un veicolo a sei ruote dotato di uno spettoscopio laser a ripartizione ridotta (LASER) per l’analisi elementare qualitativa e quantitativa della regolite lunare e uno spettrometro a raggi X con particelle alfa (APXS) che determinerà la composizione minerale del suolo lunare e delle rocce attorno al sito di atterraggio.

Più complesso, invece, l’equipaggiamento scientifico del lander, che condurrà una serie di esperimenti per comprendere le dinamiche del sistema lunare attraverso alcuni retroriflettori laser (LRA) e misurerà sismicità e proprietà termiche della regione circumpolare meridionale, oltre a valutare la densità di ioni e elettroni in prossimità della superficie e le loro variazioni nel tempo. Informazioni che saranno particolarmente preziose per le future missioni, a partire da Artemis 3 della NASA che riporterà gli esseri umani sulla Luna nel 2025.

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