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Cancro al polmone, farmaco abbatte rischio metastasi: pazienti liberi da malattia per anni

Il farmaco osimertinib prolunga sensibilmente la sopravvivenza libera da malattia e abbatte il rischio di metastasi e recidiva nei pazienti con una forma di cancro al polmone, il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC). L’elevata efficacia, dimostrata in uno studio di Fase 3, dona speranza ai molti pazienti con questa malattia.
A cura di Andrea Centini
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Uno studio clinico di Fase 3 ha dimostrato i significativi benefici di un farmaco contro una forma di cancro al polmone, in grado di prolungare sensibilmente la sopravvivenza libera da malattia (DFS) dei pazienti e abbattere il rischio di recidiva e metastasi, sia localmente che in altre parti del corpo. Si tratta dell'osimertinib, nome commerciale Tagrisso, un medicinale messo a punto dalla società biofarmaceutica anglo-svedese AstraZeneca per combattere il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC). È la forma di tumore al polmone più diffusa, rappresentando l’85 – 90 percento di tutti i tumori polmonari maligni, come spiegato in un documento dall'ESMO. Il principale fattore di rischio è rappresentato dal vizio del fumo. L'NSCLC è noto per l'elevato rischio di recidiva e l'aggressività, per questo i risultati del nuovo studio – un aggiornamento di una precedente indagine – donano speranza ai moltissimi pazienti con carcinoma polmonare. Solo in Italia perdono la vita 80 persone al giorno per questa malattia, circa 35mila all'anno.

A dimostrare la grande efficacia dell'osimertinib – un inibitore della tirosin-chinasi del recettore del fattore di crescita epidermico – contro il carcinoma polmonare non a piccole cellule è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati statunitensi della Scuola di Medicina e del Cancer Center dell'Università di Yale, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Guangdong Lung Cancer Institute (Cina), del Dipartimento di Oncologia Medica di Melbourne (Australia), della Divisione di Oncologia Toracica dell'Istituto Europeo di Oncologia (IEO) e di molti altri istituti sparsi per il mondo. Gli scienziati, coordinati dal professor Roy S. Herbst, primario di oncologia medica presso il Center for Thoracic Cancers dello Smilow Cancer Hospital e lo Yale Cancer Center, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto un approfondito studio clinico di Fase 3 – chiamato ADAURArandomizzato e controllato con placebo, il “gold standard” della ricerca scientifica. In tutto sono stati arruolati 682 pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule a uno stadio molto avanzato (IB-IIIA) con specifica mutazione dell'EGFR (Il recettore del fattore di crescita dell'epidermide). Erano stati tutti sottoposti a resezione chirurgica completa della massa tumorale.

I partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi: al primo, oltre al trattamento standardizzato, sono stati assegnati 80 milligrammi di osimertinib (compresse per uso orale) da assumere una volta al giorno per tre anni; al secondo al posto dell'adiuvante è stato dato un placebo. Incrociando tutti i dati è emersa la significativa protezione innescata dall'osimertinib rispetto al placebo. Il professor Herbst e colleghi hanno infatti osservato che la sopravvivenza libera da malattia nell'arco di quattro anni era del 73 percento nel gruppo trattato con osimertinib rispetto al 38 percento del gruppo placebo, praticamente il doppio. Inoltre una recidiva si è presentata nel 27 percento dei pazienti del primo gruppo, contro il 60 percento del gruppo trattavo placebo. In questo caso l'efficacia è stata più del doppio. Nei pazienti trattati col farmaco sono state anche osservate anche meno metastasi a distanza, così come quelle a livello locale o regionale del tumore primario. Gli effetti collaterali riscontrati nei pazienti sono in linea con quelli osservati nei trial clinici precedenti: fra essi figurano diarrea, tosse, affaticamento, dolori muscolo-scheletrici, eruzioni cutanee e altro ancora. Tollerabili rispetto ai grandi benefici in termini di sopravvivenza libera dalla malattia e rischio di recidiva evidenziati dallo studio.

“Questi dati dimostrano l'importanza di utilizzare la terapia mirata contro i tumori guidati dal fattore di crescita epidermico il prima possibile nel corso della malattia di un paziente”, ha dichiarato il professor Herbst in un comunicato stampa. “I risultati hanno portato a un nuovo standard di cura in questo contesto di malattia”, ha specificato l'esperto, aggiungendo che la terapia “è stata ben tollerata e ha impedito ai pazienti di sviluppare metastasi in siti distanti come il cervello, le ossa e altre aree dei polmoni”, con un impatto significativo sulla vita dei pazienti. L'osimertinib è stato approvato nel 2015 negli USA e nel 2016 nell'Unione Europea. I dettagli della ricerca “Adjuvant Osimertinib for Resected EGFR-Mutated Stage IB-IIIA Non–Small-Cell Lung Cancer: Updated Results From the Phase III Randomized ADAURA Trial” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Journal of Clinical Oncology.

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