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A Firenze trapiantato un organo donato da una persona ultracentenaria: prima volta al mondo

Il fegato di una donna deceduta a 100 anni è stato trapiantato con successo a Firenze. È stato il primo trapianto della storia da donatore ultracentenario.
A cura di Andrea Centini
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Per la prima volta nella storia della medicina è stato eseguito il trapianto di un organo donato da una persona ultracentenaria. Nello specifico è stato trapiantato il fegato di una donna che ha perso la vita esattamente a 100 anni, 10 mesi e 1 giorno. Organi donati da ultraottantenni vengono utilizzati regolarmente – solo in Italia nel 2021 ne sono trapiantati poco meno di 200 -, ma mai sino ad oggi si era arrivati all'uso di organi donati da persone con almeno 100 anni di età. Al massimo erano state registrate donazioni di cornee e altri tessuti da ultracentenari, come specificato dal direttore del Centro Nazionale Trapianti Massimo Cardillo, ma non di organi solidi come appunto il fegato o il rene.

Il rivoluzionario intervento è stato eseguito all'inizio di novembre presso l'Ospedale San Giovanni di Dio di Firenze e, come riportato in un comunicato stampa dal Centro Nazionale Trapianti dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), è andato a buon fine. Il paziente ricevente si trova infatti “in buone condizioni”. L'approvazione alla pionieristica operazione è stata data dal Centro regionale trapianti della Toscana e dal Centro Nazionale Trapianti, dopo che l'organo è stato giudicato adatto per il trapianto. A riceverlo una persona che era in lista d'attesa a Pisa. Per proteggerne la privacy non sono stati divulgati né il genere né l'età; si sa solo che sta bene dopo l'operazione.

“Questo trapianto è stato realizzato dopo aver implementato tutte le procedure previste per garantire la massima sicurezza del ricevente, in tutte le tappe del processo assistenziale pre e post-trapianto assicurato da tutte le nostre strutture coinvolte”, ha dichiarato il professor Paolo De Simone, direttore dell'Unità operativa di Chirurgia epatica e trapianti di fegato dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Pisa. “Dopo attenta valutazione delle caratteristiche cliniche del donatore – ha aggiunto il medico – si è proceduto a verifica istologica della qualità dell’organo, impiegando anche la perfusione ipotermica ex situ per proteggere il fegato da eventuali complicanze post-trapianto. L'intervento è riuscito e il paziente è in buone condizioni. La procedura rappresenta il coronamento di anni di lavoro clinico multidisciplinare e di studio sull’utilizzo di donatori anziani, su cui il Centro trapianti di Pisa e la Regione Toscana hanno investito risorse e progettualità”.

A rendere ancor più significativo il risultato raggiunto dall'equipe del nosocomio toscano il fatto che nel giro di poche ore è stata eseguita anche “la nostra prima donazione multiorgano controllata a cuore fermo”, hanno spiegato i dottori Daniele Cultrera e Alessandro Pacini, rispettivamente coordinatore dell’organizzazione toscana trapianti presso il San Giovanni di Dio e responsabile donazioni organi e trapiantati rete ospedaliera Ausl Toscana centro. “È solo con una perfetta organizzazione, nonché con tanta professionalità e dedizione da parte dei tanti professionisti coinvolti che si possono raggiungere risultati così brillanti”, hanno chiosato i due specialisti, encomiando l'abnegazione di tanti colleghi tra medici e infermieri che hanno lavorato anche fuori turno per eseguire i complessi e delicatissimi interventi.

Il Centro Nazionale Trapianti ha specificato che circa il 50 percento dei donatori di organi in Italia nel 2021 aveva oltre 65 anni, mentre la media si attesta a 60,4 anni (20 anni fa era di 52 anni). Gli ultraottantenni donatori, 188, hanno rappresentato il 13,6 percento del totale, mentre quasi 500 sono stati quelli tra i 65 e i 79 anni. In molti credono che superata una certa età non possono donare i propri organi – e dunque salvare vite -, pertanto al crescere degli anni aumenta pure il mancato consenso alla donazione. Nel 2021 nel nostro Paese sono stati eseguiti in tutto 3.778 trapianti, circa il 10 percento in più dell'anno precedente. La stragrande maggioranza delle donazioni ha riguardato pazienti deceduti e l'organo donato che ha avuto il maggior incremento è stato proprio il fegato, con 1.376 trapianti, quasi 4 al giorno per un anno consecutivo. L'aumento rispetto all'anno precedente è stato del 14,5 percento. Aumenti significativi anche per i trapianti di pancreas. Una crescita è stata registrata anche per i trapianti di rene (i più numerosi in assoluto) e cuore, mentre sono rimasti stabili quelli di polmone.

Il record della donatrice centenaria ha superato il precedente (e freschissimo) primato appartenuto a una donna deceduta per emorragia cerebrale a 97 anni, 6 mesi e 29 giorni; anche in questo caso è stato donato il fegato, che è stato trapiantato con successo a Fabriano in un paziente in lista d'attesa. L'intervento è stato eseguito il 31 ottobre.

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