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Immigrazione: via all’operazione “Mare Nostrum” con droni e nave anfibia

Il vicepremier Angelino Alfano ha annunciato, al termine del vertice a Palazzo Chigi, l’intervento dell’Italia dedicato all’emergenza immigrati. Per evitare stragi come quella di Lampedusa saranno utilizzati elicotteri, aerei, navi e droni.
A cura di Susanna Picone
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A dare il via all’operazione “Mare Nostrum” è stato il vicepremier e ministro dell’Interno Angelino Alfano che, al termine del vertice odierno a Palazzo Chigi con Enrico Letta, Mario Mauro ed Emma Bonino, ha spiegato come l’Italia intende affrontare l’emergenza immigrazione e scongiurare stragi come quelle di Lampedusa. “Sarà un’operazione militare e umanitaria per rafforzare la sorveglianza e soccorso in alto mare, per incrementare il livello sicurezza delle vite umane”, così hanno fatto sapere dal Governo. Per evitare nuove stragi di immigrati l’Italia schiererà aerei, elicotteri, cinque navi di cui una anfibia e anche i droni, i velivoli senza pilota. Alfano ha spiegato che ci sono tre livelli per affrontare i flussi migratori: il primo è quello estero, di cooperazione internazionale e di polizia per impedire che partano le navi dei mercanti di morte. Il secondo è il controllo della frontiera che è europea e non nazionale. Il terzo livello è quello dell'accoglienza e del dispiegarsi del dispositivo nazionale. Da settimane e mesi, così Alfano, diamo il meglio di noi stessi sul livello nazionale. È stato il ministro della Difesa Mario Mauro a definire insieme al vicepremier i dettagli della missione nel Mediterraneo.

Incrementare il livello di sicurezza delle vite umane – In conferenza stampa Mauro ha spiegato che l’operazione “prevede il rafforzamento del dispositivo di sorveglianza e soccorso in alto mare”, che è già presente, ma che “andiamo a incrementare, per incrementare il livello di sicurezza delle vite umane”. Mauro ha spiegato che sarà utilizzata per la prima volta una nave anfibia che “ha la capacità di esercitare il comando e controllo, con elicotteri a lungo raggio, capacità ospedaliera, spazi ampi di ricovero per i naufraghi”. Il premier Letta oggi ha fatto sapere di aver parlato della tragedia di Lampedusa anche con il suo omologo finlandese Jyrki Katainen che ha espresso condoglianza per la strage di migranti. Letta ha detto di aver spiegato il senso della missione umanitaria operativa da domani: “Per noi è intollerabile che il Mediterraneo sia mare di morte”, ha affermato il premier. Letta ha chiesto al premier finlandese di rafforzare il sistema Frontex e le relazioni con i Paesi dai quali provengono i migranti.

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