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Il welfare di ‘mammà’: lavoro, ma resto a casa dei miei

Secondo dati Istat riferiti al 2015, quasi un terzo degli italiani di sesso maschile convive con i propri genitori, nonostante sia spesso impiegato.
A cura di Redazione
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In Italia i giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni che vivono con i genitori sono quasi sette milioni. Secondo i dati Istat aggiornati al 2015 gli under 35 non sposati che vivono nella casa paterna sono 6.864.000, ossia il 62,5% del totale. Per lo più si tratta di persone che non hanno un impiego (il 35,5% sono e il 29,7% disoccupati), ma ben il 31,8% è occupato. La percentuale degli under 35 che vive ancora con la madre e il padre si è aggirata nei precedenti quindici anni intorno al 60% e rende dunque il dato odierno il più alto dell'ultimo quindicennio.

Tra i 30 e i 34 la maggioranza ha un posto di lavoro ma decide comunque di continuare la convivenza con la propria famiglia d'origine (55,3%). Un segno, forse, dell'incertezza dettata dal proprio impiego. Nell'intervallo intermedio, quello compreso tra i 25 e i 29 anni, la percentuale di occupati diminuisce al 46,5%. Tra i 18 e i 19 anni il 76,8% è studente, rapporto che scende al 43,1% nei 20-24enni. Il Sud Italia presenta le percentuali più alte di giovani che convivono con i genitori. Il Mezzogiorno si attesta sul 67,8%, contro il 61,4% del Centro Italia e il 58,1% del Settentrione.

Sono soprattutto i maschi a prolungare la propria convivenza con i genitori: gli uomini sono il 68,2% contro il 56,5% delle ragazze. L'uomo convive con i propri tutori legali nel 97,5% tra i 18 e i 19 anni, nel 89,9% tra i 20 e i 24 anni, nel 62,4% tra i 25 e i 29 e 59,2% tra i 30 e i 34 anni.

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