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Il viaggio di Papa Francesco in Terra Santa

Da Amman a Gerusalemme passando per Betlemme. Il pellegrinaggio in Terra Santa è il secondo viaggio apostolico di Bergoglio. Allerta massima per la sicurezza, visto che il Papa non vuole la papamobile ma una jeep aperta per stare in mezzo alla gente.
A cura di Biagio Chiariello
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UPDATE – PAPA FRANCESCO IN GIORDANIA. Appena arrivato in Giordania Papa Francesco ha rivolto il suo saluto ai credenti dell'Islam: “Voglio rinnovare il mio profondo rispetto e la mia stima per la comunità musulmana”, così il Pontefice che ha manifestato anche “apprezzamento per il ruolo di guida svolto dal re Abdullah II nel promuovere una più adeguata comprensione delle virtù proclamate dall'Islam e la serena convivenza tra i fedeli delle diverse religioni”. Nel suo discorso, il Pontefice ha pronunciato “uno speciale augurio per la pace e la prosperità del Regno di Giordania e del suo popolo, con l'auspicio che questa visita contribuisca ad incrementare e promuovere buone e cordiali relazioni tra Cristiani e Musulmani”. Bergoglio ha fatto riferimento alla crisi in Siria e, nel discorso al Palazzo Reale, ha detto che “si rende quanto mai necessaria e urgente una soluzione pacifica alla crisi siriana, nonché una giusta soluzione al conflitto israeliano-palestinese. Dopo aver lasciato il Palazzo reale il Papa si è diretto allo stadio per la celebrazione della Messa, dove sono attesi 40mila fedeli. Si tratta del primo bagno di folla in Terrasanta per il Pontefice. Nello stadio, Bergoglio celebrerà una messa e impartirà la prima comunione a 1400 bambini. Durante il volo, il Papa ha diffuso un tweet attraverso il quale ha invitato i fedeli di accompagnarlo nel suo viaggio con la preghiera.

Papa Francesco è partito dall’aeroporto di Fiumicino in direzione della Terra Santa. Il pontefice atterrerà all’aeroporto internazionale alle 13 (ora locale) per quella che è una visita storica, il suo secondo viaggio apostolico internazionale (da oggi a lunedì), dopo quello in Brasile avvenuto il 22 luglio 2013, il quarto di un pontefice nei luoghi d'origine del cristianesimo. Prima tappa sarà Amman, in Giordania. La cerimonia di benvenuto al Palazzo Reale con il Re Hussein e la Regina; dopo l’incontro con le autorità è previsto un primo discorso. Nel pomeriggio, la celebrazione della messa all’International Stadium con l’omelia di Bergoglio. Quindi, la visita alle 19 al sito del battesimo di Gesù a Betania sulle sponde del fiume Giordano e l’incontro nella chiesa latina con alcuni rifugiati siriani e giovani disabili. Il Papa resterà a cena con loro. Francesco lascerà la Giordania nella mattinata di domenica, diretto in Palestina e nel pomeriggio in tappa conclusiva del viaggio voluto negli stessi giorni in cui Paolo VI andò Terra Santa 50 anni fa, primo pontefice a recarsi nell’era moderna in quella zona geografica e incontrare l'allora patriarca ortodosso Athenagora, così mettere fine allo scisma tra Oriente e Occidente.

Grande attesa, dunque, con la sicurezza messa a dura prova. La decisione di Papa Francesco di non girare tra la gente con una jeep scoperta e non con la protezione dei vetri blindati della papamobile, ha fatto innalzare le misure sicurezza ai livelli massimi, cosa che accadrà anche in Israele e a Betlemme. Forze speciali e anti-sommossa attendono l’arrivo del Papa in Giordania mattina, dove è previsto il principale evento pubblico, la Messa allo Stadio. Bergoglio sarà poi scortato da forze speciali della guardia reale durante l'incontro con i rifugiati siriani. Massima attenzione anche in Israele dove in questi giorni sono apparse delle scritte anti-cristiane a Gerusalemme. Secondo i media, la polizia e lo Shin Beth, i servizi di sicurezza interni, gli ebrei ultra-ortodossi vogliono approfittare del pellegrinaggio di Bergoglio, per attirare l'attenzione. Secondo la stampa israeliana per l’occasione saranno impiegati almeno ottomila uomini.

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