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Il tribunale riabilita Berlusconi: “Su di lui nessuna segnalazione negativa”

L’ordinanza del tribunale di sorveglianza di Milano spiega per quale motivi i giudici abbiano deciso di concedere la riabilitazione a Silvio Berlusconi. Su di lui non è stata ricevuta alcuna “segnalazione negativa” e le pendenze dell’ex presidente del Consiglio – quelle sul procedimento Ruby ter – “non escludono la regolarità della condotta”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Nessuna segnalazione negativa: per questo motivo i giudici del tribunale di sorveglianza di Milano hanno concesso a Silvio Berlusconi la riabilitazione. Secondo i giudici le pendenze penali dell’ex presidente del Consiglio, inoltre, non sono “di per sé ostacolo”. È quanto emerge dalle relazioni delle questure di Milano e Roma e dei carabinieri di Monza sul “requisito della buona condotta” di Berlusconi dopo l’espiazione della pena per il caso Mediaset. Queste relazioni “attestano un comportamento totalmente privo di segnalazioni rilevanti in termini negativi”.

L’ordinanza del tribunale di sorveglianza spiega che l’ex presidente del Consiglio ha versato il risarcimento di 10 milioni e 569mila euro all’Agenzia delle Entrate (e anche 34.500 euro di spese legali della parte civile) e che la pena è stata “interamente espiata” con un “superamento positivo dell’affidamento in prova” alla Sacra Famiglia di Cesano Boscone. Berlusconi, inoltre, ha pagato le spese processuali di 1,5 milioni di euro. Ora la procura generale può decidere se opporsi all’ordinanza del tribunale di sorveglianza entro 15 giorni.

Secondo quanto spiega ancora il tribunale, per accertare la buona condotta “non possono essere presi in considerazione i comportamenti anteriori ai tre anni successivi all’espiazione della pena”. Neanche nel caso in cui abbiano “chiara valenza negativa”. Nei tre anni a cui si fa riferimento, Berlusconi “non ha riportato condanne ulteriori, neanche per fatti antecedenti rispetto al periodo in valutazione”.

Vengono valutate anche le informazioni di polizia e carabinieri, redatte tra aprile e inizio maggio scorso, dando “conto di una buona condotta”. Emergono solamente due denunce del 2013 per diffamazione e reati di scambio elettorale e truffa, entrambe archiviate. La questione riguardante invece il procedimento Ruby ter, in corso a Milano, Roma e Torino, secondo i giudici “non esclude di per sé la sussistenza della regolarità della condotta”. La linea seguita dei giudici è quella secondo cui “la mera pendenza di un procedimento penale per fatti successivi a quelli per cui è intervenuta la condanna non è di ostacolo in sé all’accoglimento della riabilitazione, perché vale la presunzione di non colpevolezza”.

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