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Il ministro Pinotti ai marò: “Non accettiamo voi siate giudicati in India”

Il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha parlato con i due marò in collegamento streaming in occasione della Giornata della Marina Militare. Ai due fucilieri ha detto di fare il possibile per la conclusione della vicenda.
A cura di Susanna Picone
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Il Governo italiano conferma “il rifiuto della giurisdizione indiana” sul caso dei due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trattenuti dal febbraio del 2012 in India con l’accusa di omicidio. A dirlo è stato il ministro della Difesa Roberta Pinotti che, durante il suo intervento alla festa della Marina Militare a Roma, ha ribadito che i due fucilieri erano in missione antipirateria “quindi coperti dall'immunità funzionale e questo certifica l'alveo internazionale in cui deve essere inquadrata la vicenda”. “Abbiamo intrapreso l'azione dell'arbitrato internazionale: c’è ancora la possibilità di un'intesa con il nuovo governo indiano ma laddove ci trovassimo di fronte a tentativi ulteriori di dilazione o dinieghi, andremo avanti con l'arbitrato”, ha detto il ministro rivolgendosi ai due fucilieri . Pinotti, che ha parlato via streaming con i marò, ha detto che “il governo italiano avverte con chiarezza il peso psicologico, l'umana sofferenza dei nostri militari, da oltre due anni lontani dalle loro case” e ha spiegato di fare quanto possibile affinché la loro vicenda possa giungere a una giusta conclusione, “rispettosa del diritto internazionale e del buon nome di chi serve il nostro paese”. Il ministro della Difesa ha ricordato anche che è “di primaria importanza la stretta integrazione con gli altri alleati” per risolvere la vicenda e che è stato “rilevante l'aperto sostegno dell'Europa e della Nato”.

Il marò Latorre: “Speriamo di rivederci presto”

I due marò in collegamento dall’India si sono rivolti con un augurio a Roberta Pinotti e agli altri interlocutori: “Speriamo di rivederci presto”, ha detto Latorre a cui ha risposto lo stesso ministro. “Vi pensiamo tutti i giorni – così Pinotti – non accettiamo il fatto che voi siate giudicati in India”. Il collega Girone ha spiegato che dopo oltre due anni di detenzione “ogni giorno sembra più lungo”. Ai due militari italiani sono state simbolicamente donate due maglie della Nazionale, regalo della Federazione italiana gioco calcio, con i loro nomi. Un’occasione che Latorre e Girone hanno sfruttato per sottolineare di fare il tifo e di augurarsi che questo mondiale vada bene.

L’urlo dei marò in India: “Abbiamo solo obbedito agli ordini”

Solo pochi giorni fa, era lo scorso 2 giugno, i due marò in videoconferenza con Montecitorio si erano rivolti ai parlamentari riuniti in occasione della festa della Repubblica. “Abbiamo obbedito a degli ordini, abbiamo mantenuto una parola e la continuiamo a mantenere con grande dignità. Vorremmo però che fosse riconosciuta la nostra innocenza, che India e Italia si parlassero”: così si era rivolto ai politici Salvatore Girone urlando la sua frustrazione per gli oltre due anni rimasti in India. “Noi  possiamo solo comportarci da militari e da italiani, soffrire con dignità nella speranza che questa storia possa avere finalmente termine”, con queste parole gli aveva invece fatto eco il collega Massimiliano Latorre.

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