462 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Il libro più antico stampato in Italia? È di Sant’Agostino, e si trova a Napoli

La città partenopea custodisce tantissimi tesori inestimabili, alcuni dei quali dimenticati: come il primo libro stampato in Italia, conservato presso la biblioteca di Storia Patria a Castel Nuovo. Si tratta del “De Civitate Dei” di Sant’Agostino.
A cura di Federica D'Alfonso
462 CONDIVISIONI
Il De Civitate Dei fu uno dei primi libri stampati in Italia: oggi trova a Napoli.
Il De Civitate Dei fu uno dei primi libri stampati in Italia: oggi trova a Napoli.

Esistono, nel nostro Paese, tesori di inestimabile valore pressoché dimenticati: è il caso, ad esempio, del primo libro mai stampato in Italia. Si tratta di un antichissimo volume di poco successivo alla famosa Bibbia realizzata da Gutemberg nel XV secolo, e oltre a detenere il primato italiano questo testo fu anche il secondo mai stampato nel mondo: si tratta del De Civitate Dei di Sant’Agostino, e si trova a Napoli.

I primi tre libri della storia

Fu Johann Gutenberg il rivoluzionario inventore della stampa a caratteri mobili, destinata a cambiare per sempre la storia della cultura europea. Il primo testo scelto per dare il via al suo fortunato esperimento tipografico fu ovviamente la Bibbia: stampata in latino, essa apparve nel 1456 a Magonza e da lì, in pochissimo tempo, giunse in tutta Europa insieme alla nuova tecnologia che l’aveva creata. In Italia il torchio e i caratteri mobili arrivarono nel 1465 a Subiaco, grazie al genio di due frati tedeschi, Conrad Sweynheym e Arnold Pannartz.

I due chierici, giunti in Italia qualche anno prima, si dedicarono alla sperimentazione delle nuove tecniche tipografiche apprese in Germania proprio da Gutenberg. Videro così la luce i primi testi a caratteri mobili, tre per la precisione: il De Oratore di Cicerone, le opere di Lattanzio e, appunto, il De Civitate Dei di Sant’Agostino, stampato secondo le fonti il 12 giugno del 1467.

Il De Civitate Dei di Agostino, a Napoli

Oggi quest’ultimo testo, uno dei più preziosi della storia della cultura europea, è conservato nella biblioteca della Società Napoletana di Storia Patria, all’interno del celebre Castel Nuovo. Questo luogo, situato nel cuore pulsante della città a ridosso di Palazzo Reale e del porto, conserva oggi una delle collezioni più importanti e preziose d’Europa: si contano più di 2 mila manoscritti, 4 mila stampe e quasi 4 mila pergamene. Fra le circa 2 mila edizioni Cinquecentesche spicca proprio il testo di Sweynheym e Pannartz.

Ma com'è giunto fino a Napoli questo preziosissimo tesoro? Molto probabilmente grazie alla grandissima importanza culturale che la città partenopea ha avuto fra il XVII e il XIX secolo: in questo periodo contava il più alto numero di librerie e tipografie d’Europa. Da quando nel 1875 studiosi come Francesco Correale, Vincenzo Cuomo e Bernardo Gaetani fondarono la Società di Storia Patria la sua biblioteca si è arricchita di migliaia di volumi provenienti da illustri collezioni europee, acquisendo anche il prezioso testo di Sant’Agostino.

462 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views