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Il Cipe dice Sì al progetto Tav tra le proteste dei manifestanti

Il Comitato per la programmazione economica ieri ha approvato il progetto preliminare della Ferrovia Torino-Lione. Il passo successivo per sbloccare i fondi dell’UE è l’accordo sulla ripartizione delle spese con la Francia. Intanto continuano le proteste dei comitati, che promettono battaglia.
A cura di Antonio Palma
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movimento No Tav a Chiomonte

Il Progetto Tav in Val di Susa fa ancora un passo avanti, anche il Cipe riunito ieri ha dato il via libera alla Ferrovia ad Alta velocità Torino-Lione. Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica si è riunito per prendere importanti decisioni in merito alle infrastrutture da realizzare e ai fondi da erogare per completare i lavori. Oltre allo stanziamento di circa nove miliardi di euro per la realizzazione di opere quali la Salerno-Reggio Calabria, il comitato ha approvato definitivamente il progetto preliminare della Tav Torino-Lione.

La decisione è stata presa con soddisfazione dal commissario di Governo e presidente dell’Osservatorio tecnico sulla ferrovia, Mario Virano, che ha ringraziato il Ministro Matteoli e il sottosegretario Letta che si sono impegnati personalmente per un’approvazione veloce. La scadenza per questo nuovo passo era stata fissata dall’Unione Europea al 31 luglio, ma i fondi previsti per l’opera dovrebbero comunque essere sbloccati anche se con un decurtamento del finanziamento.

Dopo l’apertura del cantiere di Chiomonte e la decisione del Cipe, ora l’ultimo passo per soddisfare le condizioni dell’Ue è quello di chiudere l’accordo sulla ripartizione delle spese con la Francia, per il tratto in comune. La commissione intergovernativa italo-francese si riunirà nelle prime settimane di settembre e l’accordo non dovrebbe tardare visto che il termine ultimo è fissato al 21 settembre. Il progetto preliminare approvato è stato definito "low cost" perché realizzato in diverse fasi, con diverse modifiche al piano originario e un risparmio di 1,8 miliardi di euro.

In realtà i costi sociali si stanno facendo sempre più insostenibili, dopo lo sgombero dei manifestanti e gli scontri con le forze dell’ordine per l’apertura del cantiere, la situazione è tutt’altro che pacificata. Anche ieri i manifestanti No Tav hanno protestato davanti all'hotel Ninfa di Avigliana che ospita le forze dell'ordine che presidiano il cantiere, con alcuni arresti effettuati dalla Digos, secondo la quale alcuni attivisti hanno fatto irruzione nell'albergo, insultando e minacciando il personale. Di diverso avviso è la ricostruzione dei comitati No Tav che hanno accusato la Polizia “di voler solo continuare con la mistificazione dei black bloc venuti dall'esterno”, mentre la manifestazione “si è svolta in maniera tranquilla”. Ma la situazione potrebbe esasperarsi ancora di più, visto che Agostino Ghiglia, vice coordinatore regionale del Pdl, ha l’intenzione di organizzare una manifestazione Sì Tav a settembre, coinvolgendo i sindaci della zona, compreso quello di Torino, Fassino.

I No-Tav promettono battaglia e, dopo le sortite al cantiere delle settimane scorse, hanno intenzione di allargare i loro presidi nella zona facendo intervenire anche degli scalatori degli alberi per costruire presidi sui rami, mentre altre iniziative di protesta saranno prese di volta in volta da un’assemblea  dei manifestanti.

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