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Guerra civile in Libia: la Lega Araba chiede No Fly Zone

La maggioranza dei ministri degli esteri riuniti a Il Cairo ha chiesto alle Nazioni Unite di chiudere lo spazio aereo sopra la Libia per favorire un intervento militare occiudentale nel paese, dove continua la sanguinosa riconquista del colonnello Gheddafi.
A cura di Alessio Viscardi
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Cade anche l'ultima opposizione agli interventi occidentali per arginare la sanguinosa guerra civile in Libia che da oltre un mese sta sconvolgendo l'ultima grande dittatura del nord Africa. La Lega Araba si dice favorevole all'approvazione di una No Fly Zone sulla Libia. Muammar Gheddafi contrattacca ferocemente e annienta le resistenze dei ribelli a Ras Lanuf, così come riferito da Sky News e al Jazeera. Anche il centro petrolifero di Brega, sotto il pesante bombardamento delle forze del colonnello, sarebbe da poco tornato sotto il controllo militare di Gheddafi. I ribelli sono stati costretti a ritirarsi per sfuggire al pesante fuoco di artiglieria. Anche Misurata è sotto il pesante attacco delle forze filo-governative che cercano di riprenderne il controllo e si troverebbero a 10 chilometri dal centro abitato. Se dovesse cadere l'ultima zona occidentale della Tripolitania ancora in mano ai ribelli, il paese tornerebbe diviso precisamente a metà con la Cirenaica sotto il pressante accerchiamento delle forze del colonnello.

Intanto, la Lega Araba rende noto che è sua intenzione richiedere al Consiglio di sicurezza dell'Onu l'istituzione di una No Fly Zone sul cielo della Libia, con il bombardamento delle risorse aeree del colonnello Gheddafi e l'azzeramento delle sue possibilità di offesa dal cielo. Ieri, la Lega Araba ha rifiutato la delegazione libica, mentre oggi la maggior parte dei ministri degli esteri che si sono riuniti a Il Cairo chiederà alle Nazioni unite di utilizzare la forza contro il regime che sta insanguinando la Libia. Soltanto quattro paesi della Lega hanno opposto resistenza a questa decisione, si tratta di Algeria, Siria, Yemen e Sudan. Con l'approvazione di una “no fly zone” sui cieli libici si potrebbero indirizzare le autorità internazionali a decidere di intervenire militarmente in Libia. Intanto, la Lega Araba fa sapere di aver aperto un canale di comunicazione ufficiale con i rappresentanti dei rivoltosi di Bengasi. Migliaia di persone stanno lasciando il paese e si teme un incremento dell'immigrazione clandestina dalle coste nordafricane.

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