Governo contro Boeri: per Conte “toni inaccettabili”. Di Maio: “Oggi faceva opposizione”
Tra il presidente dell’Inps Tito Boeri e il governo i rapporti si fanno sempre più tesi, soprattutto dopo le accuse e le repliche che Boeri ha scambiato con alcuni rappresentanti del governo, nello specifico i due vicepresidenti del Consiglio. E nella vicenda entra anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: Palazzo Chigi fa trapelare una forte irritazione sia per i toni che per i contenuti delle affermazioni rivolte da Boeri a Di Maio. Le stesse fonti parlano di “toni inaccettabili” ed “espressioni fuori luogo”. Toni definiti ancora più gravi da Palazzo Chigi in quanto arrivano da una figura “che dovrebbe mantenere un profilo squisitamente tecnico”.
Oggi Boeri ha attaccato il ministro del Lavoro Luigi Di Maio in riferimento alla vicenda del Decreto dignità, sostenendo che il vicepresidente del Consiglio stia “perdendo il contatto con la crosta terrestre”. E a questa affermazione ha replicato lo stesso Di Maio su Facebook: “Boeri dice a me di aver perso il contatto con la realtà. La verità è che oggi si è seduto sui banchi dell'opposizione. Non è la prima volta, speriamo sia l'ultima”.
Lo scontro tra Boeri e Salvini
Altro duro scontro è avvenuto tra il presidente dell’istituto di previdenza e il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Boeri parla di “minacce da parte di chi dovrebbe presiedere alla mia sicurezza personale”, con chiaro riferimento al ministero dell’Interno. Ma per Salvini non c’è mai stata alcuna minaccia: “Ma quando mai. Il presidente super-attaccato alla poltrona dimostra ancora una volta grande fantasia, come quando chiede più immigrati per pagare le pensioni, o quando difende la legge Fornero. Se vuole fare politica con la sinistra che l’ha nominato si candidi, altrimenti lavori per migliorare la qualità dei servizi offerti dall’Inps ai cittadini”.
L’attacco di Gentiloni a Salvini
L’ex presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, durante la presentazione di un libro a Roma, ha commentato proprio le frasi di Salvini: “Quando sento un importante ministro della Repubblica dire che se il presidente dell'Inps dà dei dati con i quali lui non è d'accordo, dovrebbe candidarsi e fare politica, a me fa paura. Ho vissuto col presidente dell'Inps un anno e mezzo e vi assicuro che molti dei dati che dava non facevano certo il gioco del governo. Sulle istituzioni e sulle cifre, sui dati e gli output forniti da organismi come Inps o Istat non c’è un controllo assoluto. E non credo che i nostri ministri nominino i vertici di Eurostat o delle grandi istituzioni europee”.