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Giuseppe Conte torna ad avvertire Salvini e Di Maio: “Il governo non può diventare una burla”

Dopo l’ultimatum lanciato in una sorta di messaggio alla nazione ai suoi vice, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte torna ad avvertire i leader di Movimento 5 Stelle e Lega: “Il governo del cambiamento non può diventare una burla”. Conte è preoccupato dallo “choc” elettorale del M5s e dalla “sovraeccitazione” per il trionfo alle europee del Carroccio.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il suo Giuseppe Conte l’ha fatto: l’ultimatum alla Lega e al Movimento 5 Stelle è stato lanciato. Un tentativo di riaffermare il suo ruolo di presidente del Consiglio: un ruolo diverso dopo le elezioni europee, non solo garante del contratto di governo ma anche responsabile della coesione tra i due alleati a Palazzo Chigi. Il suo compito è quello di riportare l’equilibrio. Ma un timore c’è e Conte lo esprime esplicitamente in un colloquio con Il Corriere della Sera: “Il governo del cambiamento non può diventare una burla”. La preoccupazione principale del presidente del Consiglio, secondo quanto riporta il Corriere, riguarda le azioni della Lega. Come dimostrato anche ieri sera nel confronto sul decreto Sblocca cantieri, quando è stato lui stesso – spazientito – a chiudere la riunione in anticipo. Senza alcuna intesa raggiunta. Eppure c’è preoccupazione anche per le posizioni del Movimento 5 Stelle, che tenta di riscattarsi dopo la batosta elettorale del 26 maggio.

Conte sa bene che i risultati elettorali possono destabilizzare gli equilibri interni pentastellati: “Nessuno poteva prevedere il 17% del M5s: è stato uno choc. E ci vuole un po’ di tempo per riassorbirlo. Si pensava a un recupero, negli ultimi giorni di campagna elettorale. Fino al 22%, o addirittura al 24%”. Ma non è andata così: il Movimento si è fermato al 17% alle europee. “Il risultato è stato un colpo e una sorpresa difficili da digerire. Il pericolo, adesso, è la sovraeccitazione leghista per la vittoria, e la depressione eccessiva del Movimento”, afferma Conte nel colloquio con il Corriere.

Da questa situazione è maturata l’idea del messaggio alla nazione che Conte ha preannunciato più volte e che alla fine ha tenuto ieri, a più di una settimana dalle elezioni. Il presidente del Consiglio sa che “a chiacchiere nessuno vuole rompere”, ma non si fida. E non a caso durante il discorso ha tirato in ballo i suoi solidi rapporti con il Quirinale e con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha ringraziato per i suoi consigli. Conte ora vuole tornare a essere il vero leader del Paese e del governo. A partire dalla trattativa con l’Ue sulla procedura d’infrazione e sul debito italiano.

Conte e Salvini si sono incontrati negli scorsi giorni: un lungo confronto per capire se davvero il leader della Lega vuole andare avanti o passare all’incasso con immediate elezioni politiche. Il ministro dell’Interno ha sicuramente in mente l’idea delle elezioni anticipate. E Conte questo lo sa bene. Ma sa anche che le politiche, come si è visto nel recente passato, sono tutt’altra cosa rispetto alle europee. E la maggioranza Lega-Fdi potrebbe non esistere. E allora val la pena provare a fare ancora uno sforzo per tenere insieme il governo e prendersi, per davvero, il ruolo di leader e decisore.

Conte alla Lega: ‘Super-emendamento crea caos'

Da Torino, in occasione del bilaterale tra l'Italia e la Commissione europea sul clima, Conte commenta l'emendamento della Lega sul codice degli appalti: "Il super-emendamento rischia di creare il caos", afferma il presidente del Consiglio. Per questo si rivolge al Carroccio: "Faccio un appello alla Lega: il tempo è poco, mi raccomando. Non metto in discussione la buona fede degli amici della Lega. Il super-emendamento ha portato con sé oltre 400 emendamenti, siamo a pochi giorni dalla conversione, dobbiamo passare alla Camera. Faccio un appello alla Lega: in questo decreto c'è tanto lavoro, ci sono le norme sui terremotati. Mi raccomando…".

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