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Giorgia Meloni: “Le dichiarazioni di Berlusconi cominciano ad essere di cattivo gusto”

Giorgia Meloni alza la voce in casa centrodestra: “Il fuoco amico di Berlusconi rischia di colpire anche noi. E la gente non gli perdona di aver staccato la spina al Governo per poi proporre a Monti di fare il leader del centrodestra”.
A cura di Redazione
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Che la campagna per le politiche di Silvio Berlusconi avesse provocato malumori anche all'interno del centrodestra era cosa abbastanza evidente, come testimoniato ad esempio dai  distinguo di Maroni sul condono tombale e sul finanziamento della restituzione dell'Imu. Del resto c'è davvero poco da meravigliarsi, anche considerando che quella del Cavaliere è la prima coalizione con il doppio, forse triplo, candidato alla Presidenza del Consiglio. Tuttavia, non sono passate inosservate le ultime dichiarazioni di Giorgia Meloni, riportate da Liberoquotidiano ed indirizzate proprio all'ex Presidente del Consiglio: "Le dichiarazioni di Silvio Berlusconi cominciano a essere di cattivo gusto. Stiamo percorrendo l'Italia in lungo e in largo, lealmente, per la coalizione di centrodestra, ma siamo continuamente colpiti dal ‘fuoco amico', dai suoi appelli a votare addirittura il Pd piuttosto che noi. Un messaggio incredibile e innaturale: Berlusconi è colui che ha sempre apostrofato come ‘comunisti' tutti coloro che erano a sinistra ed ora fa propaganda per loro".

Un malessere che non si estrinseca solo nel rifiuto del voto utile ("Se i partiti sono grandi o piccoli, almeno questo Berlusconi lo faccia decidere agli italiani. Il voto a Fratelli d’Italia è tre volte utile: utile per non far vincere la sinistra; utile a scongiurare gli inciuci con Monti e il Pd; utile per rinnovare il centrodestra e far sì che si possa votare a testa alta"), ma che si nutre anche di una valutazione sulla gestione del centrodestra negli ultimi anni, condivisa a quanto sembra da tantissimi militanti e simpatizzanti:

C'è qualche segnale che non sta emergendo nei sondaggi dopati di questi giorni che preoccupa il Cavaliere, ma che irrompe con grande evidenza nella gente che incontriamo: nessuno perdona al Pdl di non essere stato capace di fare pulizia interna, di essersi arreso alla Merkel, alla Bce e al presidente Napolitano, consentendo un anno di asfissiante governo tecnico, di aver staccato la spina al Governo per poi proporre a Monti di fare il leader del centrodestra, di non aver voluto celebrare le primarie del Pdl cancellandole con un comunicato stampa. E nessuno si fida che dopo il 25 febbraio il Pdl possa ancora accordarsi con Monti e la sinistra.

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