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Gaza, continua l’invasione israeliana: 80 morti. Salta subito la tregua

I morti palestinesi sono quasi 400, gli israeliani 9. Continuano i bombardamenti dell’aviazione di Tel Aviv nella Striscia di Gaza.
A cura di Redazione
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Ore 18:00 – Sarebbero 80 i morti palestinesi nell'attacco odierno al quartiere di Sajaya: tra loro 14 donne e 17 bambini. Durissima la presa di posizione della Lega araba, che parla di "crimini di guerra" e chiede che Israele si assuma la piena responsabilità di quanto sta accadendo. Di tutt'altro tenore la posizione degli Stati Uniti, resa nota dal segretario di Stato John Kerry, secondo cui Israele ha "il pieno diritto di difendersi" e "Hamas rifiuta il cessate il fuoco ed utilizza scudi umani".

Ore 14:30 – Dura pochissimo la tregua, chiesta da Hamas per ragioni umanitarie e concessa da Israele: a quanto riporta il Jerusalem Post, infatti, alcuni miliziani di Hamas avrebbero colpito un reparto israeliano; per questa ragione, Israele ha comunicato di aver ripreso le operazioni militari via terra.

UPDATE: Hamas ha richiesto ad Israele un cessate il fuoco di due ore per ragioni umanitarie. La richiesta è stata avanzata tramite la Croce Rossa, ed è legata alla necessità di aiutare le persone ferite e recuperare i cadaveri nell'area di Sajaya. Hamas ha affermato che ci sono decine di corpi nelle strade del luogo. Israele ha accettato la proposta e nel frattempo allestito un ospedale da campo per i suoi soldati feriti.

Un vero e proprio inferno nella Striscia di Gaza. Israele sta continuando a bombardare il fazzoletto di terra palestinese, nel quale ormai le vittime sono quasi 400, in larga parte civili. Nella nottata i raid aerei dell'aviazione di Tel Aviv sono proseguiti senza soluzione di continuità: decine di case sono state rase al suolo e fonti palestinesi riferiscono che anche il recupero di cadaveri e feriti è reso impossibile dalle incessanti operazioni. Secondo quanto riferisce l'agenzia stampa Nena News dalla mezzanotte i morti palestinesi sarebbero non meno di 60: tra questi anche due bambini, uno dei quali sarebbe figlio di un alto esponente di Hamas. La notizia è stata confermata dall'esercito israeliano, che ha chiarito come dall'inizio dell'operazione terrestre i palestinesi uccisi sono più di 130.

Nove soldati israeliani uccisi nell'invasione di Gaza

L'operazione Bordo Protettivo infatti non si limita più solo ai raid aerei: nei giorni scorsi l'esercito israeliano ha invaso con le truppe di terra la Striscia. Migliaia di soldati stanno setacciando il territorio e intraprendendo scontri a fuoco contro i palestinesi che tentano di resistere all'invasione. Ciò ha prodotto anche tra i militari israeliani un lieve incremento del numero dei morti, ufficialmente salito a 9, anche se fonti locali parlano di un numero più alto. Il braccio armato di Hamas, infatti, ha annunciato di aver distrutto un veicolo blindato che trasportava soldati, mentre il Jihad Islami sostiene di aver fatto esplodere una bomba al passaggio di decine di militari a piedi. Notizie che solo in parte sono state confermate dai funzionari alla difesa di Tel Aviv.

Manifestazioni contro la guerra a Tel Aviv

In questo quadro centinaia di israeliani sono scesi in strada ieri a Tel Aviv per manifestare contro l'offensiva militare a Gaza: la protesta, iniziata in modo pacifico, si è però conclusa con scontri con la polizia e l'aggressione da parte di militanti dell'estrema destra. Manifestazioni sono state indette anche a Betlemme, Gerusalemme, Hebron, Ramallah e molte altre città della Cisgiordania: anche in questo caso i sit in sono stati repressi dalla polizia israeliana.

L'Unrwa, l'agenzia per i rifugiati dell'Onu, ha comunicato che il numero degli sfollati dalla Striscia di Gaza è di 62mila persone, che hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni per rifugiarsi all'interno delle 49 scuole dell'agenzia, che ha lanciato un appello affinché vengano loro forniti cibo, coperte, materassi e altri beni di prima necessità.

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