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Gabriel, torturato e ucciso perché gay: nel suo stomaco trovate anche feci di gatto

Isauro Aguirre, 37enne della California, ha seviziato sistematicamente e poi ucciso il piccolo Gabriel Fernandez, figlio della compagna Pearl Fernandez, accusata di omicidio in concorso. L’uomo rischia la pena di morte.
A cura di B. C.
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Nuovi sconvolgenti dettagli nel processo per omicidio a carico del 37enne Isauro Aguirre. L’uomo è accusato di aver abusato, torturato e poi ucciso il piccolo Gabriel Fernandez, figlio della compagna Pearl Fernandez. Accusata di concorso in omicidio, la donna 34enne subirà un processo a parte. Secondo Jonathan Hatami, procuratore distrettuale della contea di Los Angeles, il bimbo di otto anni sarebbe stato costretto a subire un vero e proprio supplizio solo perché “accusato di essere gay” dal Aguirre. L’esame autoptico e le indagini nella casa di Palmdale, dove sono avvenuti gli abusi, hanno rivelato ulteriori particolari inquietanti. Il criminologo Tiffany Shew ha evidenziato “Centinaia di macchie di sangue e segni di ammaccature” sulle pareti dell’abitazione, tante che l’esperto ha esaurito le prove adesive per contrassegnarle. Non è tutto. Come dichiarato alla giuria dal procuratore Hatami, Gabriel era stato costretto dai suo aguzzini a mangiare feci di gatto, oltre al suo stesso vomito. Ora gli esperti hanno affermato di aver confrontato il contenuto dello stomaco della vittima con un campione di lettiera di gatto. “Il materiale era così simile che non siamo riusciti a distinguerli” ha detto Stephan Schlieb.

I fatti risalgono ad oltre quattro anni. Era il 22 maggio del 2013 quando lo stesso Aguirre si rivolse al numero d’emergenza negli Stati Uniti. Ai paramedici, giunti nella casa della coppia in California, e poi alla polizia, fu detto che Gabriel era stato ritrovato legato in un armadietto e che aveva “tentato di uccidersi perché non accettava la sua omosessualità”. Dichiarato cerebralmente morto, il bimbo sarebbe deceduto due giorni dopo.

La realtà però era un’altra. La madre del bambino, 34 anni, e Isauro Aguirre, ora 37, avrebbero torturato Gabriel per otto mesi nel 2013. “Non si trattava di droga. Non si trattava di problemi di salute mentale – ha continuato il procuratore con riferimento all’accusato -. Aguirre torturava brutalmente il bambino perché non gli piaceva. Credeva che Gabriel fosse gay e che ciò fosse una cosa negativa. Il processo dimostrerà che l'imputato non è altro che un bullo. Era una guardia di sicurezza che intenzionalmente torturava e commetteva abusi su un ragazzino impotente e innocente”. Aguirre ora rischia la condanna massima: pena di morte.

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