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Per ritrovare i rolex di Gigi D’Alessio si sono mossi i servizi segreti

Il cantante napoletano ha subito tempo fa il furto di una collezione di rolex ma in breve tempo parte del bottino è stato ritrovato. Grazie al lavoro, scrive L’Espresso, dei servizi segreti antiterrorismo.
A cura di Susanna Picone
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Lo scorso giugno il cantante neomelodico Gigi D’Alessio ha subito il furto di una preziosa collezione di orologi Rolex nella sua villa dell’Olgiata, quartiere bene di Roma, dove il napoletano vive insieme alla compagna e collega Anna Tatangelo. I ladri sono entrati in casa quando la coppia non c’era e hanno approfittato di quanto trovato nella cassaforte. Rolex, gioielli e soldi per un totale di circa 200mila euro. La notizia del furto – quello subito dalla coppia D’Alessio-Tatangelo – fu riportata da tanti giornali forse anche perché gli stessi cantanti commentarono sui social network quanto accaduto. Però nessuno di fatto ha scritto, un mese dopo il furto, che i carabinieri di Roma hanno recuperato parte di quei rolex. Forse perché i carabinieri stanno ancora lavorando per recuperare l’intero bottino o forse perché c’è un altro motivo. Motivo di cui parla Emiliano Fittipaldi su L’Espresso. Secondo quanto riporta L’Espresso per Gigi D’Alessio si sarebbero mosse le spie.

Gli 007 in campo per trovare i rolex rubati – Per recuperare i suoi orologi sarebbero scesi in campo, insomma, addirittura gli agenti dell’Aisi, le spie dei servizi segreti specializzati in antiterrorismo. E quindi, proprio per questo, sarebbe meglio non fare troppa pubblicità ai rolex del neomelodico ritrovati. Un agente che ha partecipato alle ricerche e che chiede l’anonimato ha raccontato all’Espresso di essere stati contattati qualche giorno dopo il colpo al Centro Roma Uno, che rappresenta il reparto d’eccellenza che si occupa di antiterrorismo: "Ci hanno dato l’ordine di attivarci subito, per capire che fine avevano fatto gli orologi". Gli 007 obbediscono e iniziano a cercare la refurtiva del cantante. Che dopo qualche settimana effettivamente viene fuori. E i carabinieri della Compagnia Cassia titolari delle indagini? L’Espresso racconta che alle domande sull’intervento dell’Aisi preferiscono non rispondere.

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