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Formigoni e lo scandalo sanità, viaggi gratis per il Governatore e il fratello

Il Presidente della Regione Lombardia chiamato in causa da uno degli indagati come beneficiario di alcune spese di viaggio a carico di Deccò, in carcere per lo scandalo fondi dell’ospedale San Raffaele. Niente di penalmente rilevante ma che getta delle ombre sul rapporto tra Formigoni e il faccendiere.
A cura di Antonio Palma
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Il Presidente della Regione Lombardia chiamato in causa da uno degli indagati come beneficiario di alcune spese di viaggio a carico di Deccò, in carcere per lo scandalo fondi dell'ospedale San Raffaele. Niente di penalmente rilevante ma che getta delle ombre sul rapporto tra Formigoni e il faccendiere.

Nuova tegola sulla testa del Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, questa volta chiamato in causa direttamente nello scandalo sanità in Lombardia da uno degli indagati. Secondo quanto rivela il Corriere della Sera ad accusare il Governatore è Giancarlo Grenci, il collaboratore svizzero di Pierangelo Daccò, il faccendiere indagato per associazione a delinquere nello scandalo dei fondi neri nel sistema sanitario lombardo e in carcere per lo scandalo del San Raffaele. Grenci avrebbe consegnato agli inquirenti una serie di documenti contabili in cui sono presenti voci di spese di viaggio a favore di Formigoni, del fratello Carlo e del suo collaboratore Alberto Perego, tutte a carico di Deccò, destinatario tra l'altro di un altro ordine di custodia per l’inchiesta sulla Fondazione Maugeri.

Nulla di penalmente rilevante per il Governatore che si è sempre detto estraneo alle vicende giudiziarie che hanno sconvolto il sistema delle fondazioni sanitarie dei grandi ospedali milanesi. Eppure sono accuse che gettano ombre sull'operato del Presidente della Regione soprattutto alla luce della presenza costante di Daccò in tutte le vicende sanitarie della Lombardia. "Nulla di male ad aver passato alcuni giorni di vacanza con Pierangelo Daccò" aveva ricordato già in precedenza Formigoni, ma oltre alla presenza del Governatore, già confermata, sulla barca del faccendiere, la rivelazione sui biglietti arerei e le spese di viaggio pagati da Deccò fanno intuire una vicinanza molto stretta tra i due.

Un elemento che creerà molto imbarazzo in Regione visto che il quadro accusatorio dei Pm di Milano a carico di Deccò si basa proprio sulle conoscenze che il faccendiere aveva all'interno del Palazzo della Regione. Deccò, come dicono gli inquirenti, infatti non aveva alcuna competenza specifica nel settore sanitario eppure era riuscito ad entrare nell'ambiente come uno dei massimi consulenti e, come rivela lo stesso Grenci, basava il suo lavoro principalmente nella "risoluzioni di problemi relativi a rimborsi e finanziamenti che gli enti volevano ottenere dalla Regione Lombardia". Una capacità di movimento in Regione dovuta a rapporti personali con personaggi politici ma anche di alti dirigenti dell'amministrazione che rischia di sconvolgere il Pirellone.

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