Yemen, raid contro Al Qaeda: uccisi Luke Somers e un altro ostaggio

UPDATE – La morte di Luke Somers è stata confermata dal segretario alla Difesa Usa Chuck Hagel. Nel corso dell'operazione condotta dalle Forze speciali statunitensi per liberarli il giornalista rapito oltre un anno fa nello Yemen è stato ucciso dai terroristi di Al Qaeda. Ucciso anche un secondo ostaggio non americano.
Una decina di sospetti terroristi di Al Qaeda sono rimasti uccisi in un raid lanciato da un drone nel sud est dello Yemen, dove nelle scorse settimane era fallita l’operazione americana lanciata nel tentativo di liberare il reporter Luke Somers, prigioniero dal settembre del 2013. Lucy Somers, sorella del reporter americano rapito, ha detto alla stampa che Luke sarebbe morto nel tentativo di salvataggio. Parlando ad Associated Press, la sorella dell’ostaggio ha spiegato di aver appreso della morte del fratello da agenti dell'Fbi. La donna ha poi chiesto che “tutta la famiglia di Luke ora sia lasciata in pace per piangere la sua morte”. Ma la notizia del decesso non trova al momento ancora conferme. Secondo il ministro della Difesa americano e l’emittente Al-Arabiya, Somers sarebbe stato liberato e sarebbe ancora vivo.
Gli appelli dei familiari dell’ostaggio Luke Somers – Poche ore prima dell’operazione nello Yemen la madre di Luke Somers si era rivolta ai rapitori in un video appello pubblicato su YouTube, dal quale era emersa la notizia di un fallito blitz lanciato di recente dagli Stati Uniti per tentarne la liberazione. Una operazione che poi è stata confermata anche dagli Stati Uniti. Luke Somers era arrivato nello Yemen da Londra per fare l'insegnante ma poi aveva cominciato a fotografare le manifestazioni e a lavorare per lo Yemen Times. All'inizio di dicembre, Al-Qaeda nella Penisola Arabica, la filiale yemenita del gruppo terroristico, aveva minacciato in un video di giustiziare Somers, lo aveva riferito Site, il centro statunitense di sorveglianza dei siti islamisti. L’ostaggio era apparso in un video dove diceva il suo nome, affermava di avere 33 anni e di essere stato rapito più di un anno fa nella capitale yemenita. Diceva anche che la sua vita era in pericolo e chiedeva aiuto.