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Vigilantes del negozio chiede di indossare la mascherina, colpito con 27 coltellate da due sorelle

Responsabili del sanguinoso attacco due giovani sorelle di 18 e 21 anni, Jessica e Jayla Hill, poi arrestate dalla polizia di Chicago, in Usa, per tentato omicidio. Solo per puro caso non sono stati colpiti organi vitali e l’uomo di 32 anni è sopravvissuto anche se è ora ricoverato in condizioni gravi.
A cura di Antonio Palma
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Colpito da ben 27 coltellate davanti al negozio in cui lavora solo perché aveva chiesto ai clienti di rispettare le misure anticontagio previste dalle norme anticovid indossando le mascherine e  usando un disinfettante per le mani messo a disposizione all'ingresso.  È l'assurda aggressione subita da un una guardia di sicurezza di un negozio di Chicago, nello stato dell'Illinois, in Usa, ora ricoverato in ospedale in gravissime condizioni. Responsabili del sanguinoso attacco due giovani sorelle, Jessica e Jayla Hill, poi arrestate dalla polizia locale e incriminate con l'accusa di tentato omicidio di primo grado.

Come ha spiegato la polizia di Chicago, le due giovani donne si sono presentate all'ingresso del negozio ma si sarebbero rifiutate di indossare la mascherina come chiedeva il vigilantes. Quando l'uomo ha impedito loro di entrare sarebbe nato un acceso alterco verbale al culmine del quale però una delle due sorelle, la 21enne Jessica Hill, ha tirato fuori un coltello e si è scagliata contro il 32ene sorprendendolo alle spalle. La ragazza ha pugnalato l'uomo più volte alla schiena, al collo e alle braccia accanendosi su di lui e colpendolo con la lama per ben 27 volte.

Secondo gli inquirenti dopo i primi colpi e durante l'accoltellamento la sorella minore, la 18enne Jayla Hill, ha tenuto la vittima per i capelli mentre la maggiore la pugnalava. Per la polizia solo per puro caso non sono stati colpiti organi vitali e l'uomo è sopravvissuto anche se è ora ricoverato in condizioni gravi. Entrambe le donne sono state portate in ospedale subito dopo l'incidente per ferite minori ei infine condotte in carcere dove sono attualmente detenute senza cauzione.

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