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Guerra in Ucraina

Venti di guerra tra Russia e Ucraina: Mosca ammassa truppe al confine e gli Usa minacciano sanzioni

Mosca da giorni sta ammassando soldati e mezzi al confine con l’Ucraina tanto da far temere un intervento armato. Incontro tra Biden e Putin tra minacce di sanzioni e accuse.
A cura di Antonio Palma
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Nuova escalation di tensione tra Russia e Ucraina dopo le notizie di un nuovo movimento di truppe al confine da parte di Mosca che da giorni sta ammassando soldati e mezzi tanto da fare temere un intervento armato. Secondo le autorità di Kiev, il rischio di un attacco è concreto visto che la Russia ha concentrato oltre a centomila soldati sul confine insieme a blindati, artiglieria e altro equipaggiamento e avrebbe già preparato i piani per una offensiva militare su larga scala a fine gennaio. Una minaccia tanto seria da spingere gli Usa a minacciare sanzioni verso Mosca e i Paesi Nato a esternare il loro sostegno all’integrità territoriale dell’Ucraina. Si teme un colpo di mano nel Donbass come già successo in Crimea ma anche un appoggio diretto ai ribelli filorussi con nuove mari e appoggio logistico.

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Colloquio tra Biden e Putin per l'Ucraina

La questione sarà oggetto di un incontro video proprio tra i Presidenti Putin e Biden in programma nelle prossime ore. Sarà "occasione per mostrare il sostegno Usa a Kiev. L’obiettivo è comunicare diplomaticamente che è il momento per la Russia di ritirare le forze militari al confine con l'Ucraina” ha spiegato il portavoce della Casa bianca Jen Psaki. Non a caso ieri il Presidente Usa ha avuto colloqui telefonici con tutti i principali leader europei, compreso il nostro Premier Mario Draghi per concordare una linea comune sul caso Ucraina. “I leader hanno sottolineato il loro sostegno per la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina e hanno discusso della loro preoccupazione per il rafforzamento militare russo ai confini” spiega una nota la Casa Bianca. I leader europei hanno esortato la Russia a "una de-escalation delle tensioni e concordato che la diplomazia è l'unico modo di risolvere il conflitto nel Donbass attraverso l'attuazione degli accordi Minsk" aggiungono da Washington.

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Lo scenario da incubo di un confronto militare in Europa

La diplomazia dunque si muove ma la tensione resta altissima tra minacce e contro repliche il cui risultato è ancora tutto da vedere. "Ho parlato con il presidente ucraino Zelensky sull'aggressione della Russia contro l'Ucraina. Ho confermato che il sostegno degli Stati Uniti all'Ucraina è fermo e risoluto. Ci saranno serie conseguenze per ogni escalation da parte della Russia” ha fatto sapere il segretario di Stato Usa Anthony Blinken. Stessi toni bellicosi usati anche dal suo omologo russo, il ministro degli Esteri, Sergeij Lavrov, che ha commentato: “Lo scenario da incubo di un confronto militare sta per riaffacciarsi in Europa”.

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La questione Ucraina nella Nato

Dall’incontro tra Biden e Putin chi si aspetta di meno sembra proprio Mosca. "Il Cremlino non si aspetta – e consiglia di non aspettarsi – reali svolte dal summit virtuale tra i presidenti", ha dichiarato infatti il portavoce presidenziale russo, Dmitri Peskov ribadendo la necessità di Mosca di "arrivare a garanzie di sicurezza a lungo termine riguardo i confini russi occidentali”. Se Kiev, gli Usa e l’Europa chiedono un ritiro delle truppe e il rispetto dei confini, il Cremlino continua a rivendicando il suo diritto di spostare e ammassare truppe all'interno dei propri confini. “Gli Stati Uniti stanno svolgendo un'operazione speciale per inasprire la situazione attorno all'Ucraina, addossando la responsabilità alla Russia” accusato da Mosca. Secondo gli osservatori, in realtà, lo scopo principale è spingere l’Ucraina a non entrare nella Nato.

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La sanzioni e la minaccia di bloccare il gas

In caso di mancato accordo tra le ipotesi di sanzioni c’è quella di bandire la Russia dalla rete Swift, che gestisce le operazioni bancarie internazionali. Mosca però minaccia rappresaglia sugli approvvigionamenti di gas con il blocco delle esportazioni. Scenario che, anche senza attacco armato, rappresenterebbe una situazione assai greve soprattutto per l’Europa.

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