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Covid 19

Vaccino anti covid prima agli Usa, l’annuncio di Sanofi scatena le polemiche

“Gli Stati Uniti avranno diritto all’ordinazione prioritaria” nel caso l’azienda riuscisse a raggiungere l’obiettivo del vaccino anti covid , lo ha dichiarato Paul Hudson, Ceo di Sanofi, sottolineando che gli Usa si aspettano “di ottenere prima le dosi in cambio dell’aiuto a produrre il vaccino e al rischio assunto”.
A cura di Antonio Palma
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Per la maggior parte degli esperti probabilmente se ne dovrà parlare solo a partire dal prossimo anno ma nel mondo è già guerra tra Stati ad accaparrarsi per primi il possibile vaccino anti covid. Non bastavano le accuse "pirateria" della Germania agli Usa e quelle di questi ultimi alla Cina sul fronte dei brevetti ancora allo studio, ora a gettare ulteriore benzina sul fuoco ci ha pensato Paul Hudson, Ceo di Sanofi, rivelando che "Gli Stati Uniti avranno diritto all'ordinazione prioritaria" nel caso l'azienda riuscisse a raggiungere l'obiettivo del vaccino anti covid. Secondo il numero uno dell'azienda farmaceutica francese, intervistato dall'agenzia Bloomberg, la prelazione degli Usa sarebbe d'obbligo "dal momento che hanno investito di più" nella ricerca da loro condotta.

L'Ue: "Il vaccino deve essere un bene pubblico globale"

Gli Stati Uniti, che hanno ampliato una partnership con la società a febbraio, si aspettano "di ottenere prima le dosi in cambio dell'aiuto a produrre il vaccino al rischio assunto" ha aggiunto Hudson. Non solo, secondo Sanofi l'Europa rischia di rimanere indietro in questa battaglia a meno che non intensifichi gli sforzi a livello economico. Parole che hanno scatenato subito una valanga di polemiche, sopratutto in Europa. "Il vaccino deve essere un bene pubblico globale e l'accesso deve essere equo e universale" ha dichiarato  il commissario alla Salute della Commissione Europea Stefan De Keersmaecker, aggiungendo: "La solidarietà e lo stretto coordinamento sono i modi più efficaci e sicuri per rispondere alla Covid-19. Insieme ai nostri partner globali abbiamo raccolto impegni per 7,4 miliardi di euro. Ci sono dei programmi di ricerca ai quali Sanofi può attingere". Gli Stati Uniti "hanno già previsto di versare centinaia di migliaia di euro, mentre con le autorità europee siamo ancora a livello di chiacchiere" ha replicato il presidente di Sanofi France, Olivier Bogillot.

La Francia chiede chiarimenti all'azienda

Parole che non sono piaciute affatto in Francia dove prima è intervenuta la viceministra dell'Economia parlando di una mossa "inaccettabile" da parte di Sanofi e poi lo stesso presidente Emmanuel Macron che ha annunciato che per la prossima settimana intende incontrare i funzionari dell'azienda che ha stabilimenti produttivi in Francia.  Dopo gli attacchi, Sanofi, che afferma che potrebbe realizzare 600 milioni di dosi all'anno, ha precisato che gli stabilimenti produttivi in Usa serviranno quel territorio e quelli in Europa il Vecchio continente e che ci saranno dosi sufficienti per tutti.

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