Usa, sparatoria in un birrificio a Milwaukee: 6 morti. Il killer era appena stato licenziato
Era da poco stato licenziato. Per questo un ex dipendente del birrificio Molson Coors, a Milwaukee, ha afferrato un fucile e aperto il fuoco nei confronti dei suoi ex colleghi, uccidendone cinque prima di togliersi la vita sparandosi alla testa. I dipendenti dell'azienda sono stati informati via email di una persona armata che stava sparando all'impazzata all'interno dell'edificio, vicino alla tromba delle scale del secondo piano di una struttura su Highland Boulevard. La polizia è intervenuta alle 14.11 (ora locale, le 21.11 in Italia). In quel momento nel birrificio stavano lavorando oltre mille persone, tra operai, impiegati amministrativi e dirigenti.
Sul posto sono intervenute diverse unità di polizia del comando di Milwaukee. Il campus è stato isolato, è stata circondata tutta l'area, sono state bloccate le principali strade della zona e sono state chiuse le scuole vicine. Il sindaco della città Tom Barrett ha parlato di "sparatoria orrenda" confermando che "diverse persone" sono morte, compreso il killer. L'autore della strage – un uomo di 51 anni di cui non è stata ancora rivelata l'identità – era stato licenziato la mattina stessa. Poi è tornato nella sede del birrificio MillerCoors ed ha aperto il fuoco.
Quella di ieri a Milwaukee è stata l'ennesima strage di massa negli Stati Uniti, paese in cui nel 2019 i casi del genere – con quattro o più persone uccise – sono stati 41, con otto casi nella sola California. Ben 33 le sparatorie, agevolate da un accesso a pistole e fucili molto facile e sovente privo di controlli. In totale ci sono state 211 vittime, il numero più alto da cinquant'anni a questa parte. Dal 2013 sono morte quasi 2000 persone per stragi di massa negli Usa, solo una piccola parte degli 11mila omicidi con armi da fuoco commessi nel paese ogni anno.