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Usa, nuovo scandalo molestie investe la testata Vice: tra le vittime anche la figlia di Walter Veltroni

Lo scandalo che ha investito la media company statunitense Vice coinvolge numerose ex dipendenti molestate, tra loro anche Martina Veltroni, figlia dell’ex segretario del Pd Walter.
A cura di C. M.
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Un nuovo scandalo sta investendo gli Stati Uniti e questa volta è una grossa redazione giornalista al centro della polemica. Secondo quanto riportato da una lunga inchiesta condotta dal New York Times – basata su testimonianze, foto e prove documentali – nella redazione del gruppo Vice – media company da 6 miliardi di euro – avvenuti numerosissimi episodi di molestie sessuali. Tra baci non richiesti, palpeggiamenti, commenti osceni e richieste di sesso, molte ex dipendenti hanno raccontato al New York Times le angherie e le molestie che sono state costrette a subire per anni all'interno dell'azienda. Sarebbero in tutto venti le testimonianze e le denunce avanzate finore, denunce che coinvolgerebbero anche il direttore della testata statunitense, Jason Mojica.

Le donne, quasi tutte tra i 20 e i 30 anni, hanno raccontato di essere state costrette a subire angherie e molestie per molto tempo e in molti casi all'opposto rifiuto le loro carriere sono state bloccate. Tra le svariate testimonianze raccolte daò New York Times figura anche quella di Martina Veltroni, figlia dell'ex segretario del Partito Democrati Walter Veltroni. Secondo quanto riportato da NYT, la figlia di Veltroni "ha denunciato il suo capo di allora, Jason Mojica, che si sarebbe vendicato, ostacolandola nel lavoro". I legali della donna hanno affermato che la carriera della loro assistita è stata danneggiata. Lui è stato licenziato, mente lei è stata risarcita dall’azienda per il danno subito.

In quattro casi, alle denunce è seguito un accordo economico tra vittima e azienda, uno dei quali ha coinvolto il presidente Andrew Creighton, costretto a pagare 135 mila dollari a una ex dipendente. La donna, nel 2016, aveva denunciato di essere stata licenziata dopo essersi rifiutata di fare sesso con lui. "Non siamo riusciti a creare un ambiente, dove tutti, soprattutto le donne, possano sentirsi rispettate e in grado di lavorare bene", ha dichiarato l’azienda in una nota. "Il problema è la cultura da club per soli uomini che, con il passare del tempo, ha favorito lo sviluppo di comportamenti inappropriati". 

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