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USA, deputato dem conclude la preghiera con “amen” e “awoman”

Il pastore protestante Emanuel Cleaver, deputato democratico eletto alla Camera dei Rappresentanti per lo Stato del Missouri, ha recitato una preghiera concludendola con “amen e awoman”, evidentemente convinto che quel termine si riferisse solo agli uomini e non alle donne. Una gaffe che non è sfuggita ai Repubblicani.
A cura di Davide Falcioni
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Probabilmente il pastore protestante Emanuel Cleaver, deputato democratico eletto alla Camera dei Rappresentanti per lo Stato del Missouri, avrebbe bisogno di un ripasso di religione visto che ignora il significato del termine "amen" con cui si concludono tutte le preghiere: secondo il dizionario Treccani, infatti, quella parola deriva dall'aramaico "aman", che nel significato fondamentale significa "essere fermo/stabile", e si riferisce chiaramente alla fede in Dio.

Claver tuttavia ha frainteso il significato di quel termine e nella preghiera recitata in apertura dei lavori del 117esimo Congresso anziché concludere con il consueto "amen" ha detto "amen and awoman", con un gioco di parole che aveva come scopo quello di rispettare la neutralità di genere, ma che non ha tenuto conto dell'origine di amen e che a molti è apparsa una forzatura inutile.

La gaffe di Emanuel Cleaver non è passata inosservata tra i Repubblicani, che hanno attaccato il pastore per aver erroneamente tentato di assegnare un genere alla parola "amen". Guy Reschenthaler ha twittato che amen è "latino" e significa "così sia" e "non si può determinare il genere di questa parola. Purtroppo i fatti sono irrilevanti per i progressisti. Incredibile". Il blogger conservatore Matt Walsh ha aggiunto: "I Dem aprono il Congresso con una preghiera che finisce con ‘amen and awoman'. Amen è una parola latina che significa ‘veramente' o ‘così sia'. Awoman è una parola senza senso che non significa nulla. I dem trovano un modo per rendere tutto stupido e senza senso. Assoluti pagliacci, tutti quanti. Recentemente la speaker Nancy Pelosi, rieletta presidente durante la prima sessione, ha introdotto nuove regole per la Camera dei Rappresentanti che, secondo lei, aiuteranno l'istituzione a diventare più inclusiva. Un pacchetto di 45 pagine che sarà votato oggi prevede di eliminare ogni menzione di pronomi e termini specifici di genere come "uomo", "donna", "madre" e "figlio".

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