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Usa, Biden elimina il divieto alle cure per gay e trans voluto da Trump

Il sistema sanitario americano tutelerà tutti, anche e sopratutto le persone transgender che non potranno più essere discriminate nell’accesso alle cure mediche. Lo ha deciso l’amministrazione Biden che ha eliminato i limiti di accesso per transgender e gay, così come invece introdotto dal suo predecessore Trump.
A cura di Chiara Ammendola
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Immagine di repertorio
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Uno degli obiettivi del presidente degli Stati Uniti Joe Biden è promuovere i diritti dei cittadini gay e transgender e per farlo sono tante le iniziative messe in atto dalla sua amministrazione nelle normative che li tutelano nella società, dal servizio militare fino alle opportunità di lavoro. L'ultimo capitolo di questi nuovi interventi riguarda il trattamento sanitario che non avrà più limiti di accesso per transgender e gay, così come invece proposto dall'amministrazione di Trump.

Ripristinati principi dell'Obamacare: lavoratori non possono negare l’assistenza ai pazienti transgender o gay

L'ex presidente aveva infatti tolto dall’Obamacare la norma che vietava ai lavoratori del settore sanitario il diritto a negare l’assistenza ai pazienti transgender o gay, in un paese in cui la stessa amministrazione Trump aveva definito per "sesso" il genere assegnato alla nascita, escludendo così le persone transgender dall'ombrello di protezione della legge. Una nuova era dunque si apre per i cittadini americani e la comunità LGBTQ così come spiegato anche dall'American Medical Association che in una dichiarazione ha detto che l'amministrazione Biden "ha fatto la cosa giusta", mettendo fine a un "triste capitolo che un'agenzia federale ha cercato di rimuovere le tutele dei diritti civili". "La paura di essere discriminati – ha spiegato il segretario della Sanità Xavier Becerra – può portare le persone a non curarsi, con gravi conseguenze per la loro salute. Tutti, comprese le persone LGBTQ, dovrebbero essere in grado di accedere all'assistenza sanitaria, senza discriminazioni o interferenze, punto".

Secondo il Williams Institute, un istituto di ricerca sulle politiche pubbliche con sede presso la UCLA School of Law e incentrato su questioni relative all'orientamento sessuale e all'identità di genere, negli Stati Uniti più di 1,5 milioni di americani si identificano come transgender, mentre secondo l'agenzia di analisi Gallup il 4,5% della popolazione si identifica come lesbica, gay, bisessuale o transgender. E le associazioni in difesa dei diritti LGBTQN chiedono protezioni esplicite per le persone che cercano un trattamento per la transizione di genere e anche per le persone transgender che hanno bisogno di cure per malattie come il diabete o problemi cardiaci. Negli ultimi anni la comprensione del sesso si è ampliata per riconoscere il senso interiore di una persona di essere maschio, femmina, o una combinazione. Dietro la disputa sui diritti delle persone transgender c'è una condizione riconosciuta dal punto di vista medico chiamata "disforia di genere" disagio o angoscia causato da una discrepanza tra il genere che una persona identifica e il genere assegnato alla nascita. Le conseguenze possono includere una grave depressione. Il trattamento può variare dalla chirurgia di conferma del genere e dagli ormoni alle persone che cambiano il loro aspetto esteriore adottando una pettinatura o un abbigliamento diverso.

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