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Uccise due ragazzi neri: per la giuria il poliziotto non è colpevole

Michael Brelo scagionato da tutte le accuse. Nel 2012 partecipò all’inseguimento che portò all’uccisione di due giovani di colore. Dal caso Ferguson in poi non si placa la tensione tra forze dell’ordine e comunità afroamericane.
A cura di Redazione
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Michael Brelo, il poliziotto che nel 2012 sparò e uccise due afroamericani mentre erano al volante di un'auto a Cleveland in Ohio è stato scagionato da ogni accusa e dichiarato non colpevole. L'agente 31enne, rischiava 22 anni di prigione. Il giudice ha spiegato che non avrebbe "sacrificato" Brelo senza prove sufficienti per una condanna. Michael Brelo era uno dei 13 poliziotti che inseguirono l'auto con a bordo Timothy Russell e Malissa Williams, sparando poi 137 volte contro gli occupanti. Nessun altro agente tranne Brelo è stato incriminato per i fatti.

Gli ultimi episodi di tensione razziale negli Usa

Negli Stati Uniti dall'inizio del 2015 alcuni episodi hanno fatto aumentare alle stelle la tensione razziale; lo stesso Barack Obama ha dovuto ammettere pubblicamente l'esistenza di un problema nei rapporti fra polizie locali e comunità afroamericane. L'ultimo episodio grave del genere ha coinvolto un poliziotto bianco e un afroamericano a North Charleston, in South Carolina, dove l'agente ha sparato ripetutamente contro l’uomo in fuga e apparentemente disarmato. La vicenda più grave ha riguardato tuttavia quello che è noto come il "caso Ferguson" in Missouri, dove lo scorso agosto l'agente bianco Darren Wilson ha sparato contro il 18enne nero Michael Brown uccidendolo, senza per questo essere accusato di alcun reato.

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