Trump posta il messaggio del segretario Nato Rutte: “L’Europa pagherà molto, è una grande vittoria per te”

Il presidente Usa Donald Trump ha pubblicato su Truth un messaggio privato inviatogli dal segretario generale della Nato Mark Rutte in cui quest'ultimo gli faceva i complimenti per il "grande successo" in Iran, dopo l'attacco contro i siti nucleari iraniani e il raggiungimento di una – finora instabile – tregua tra Teheran e Tel Aviv. Nello screenshot pubblicato dal tycoon, Rutte gli comunicava anche di aver trovato l'accordo con i Paesi dell'Alleanza attorno all'aumento delle spese militari al 5% del Pil in vista del vertice di oggi e domani.
"Signor Presidente, caro Donald, congratulazioni e grazie per la tua azione decisiva in Iran, davvero straordinaria, che nessun altro avrebbe osato compiere. Ci rende tutti più sicuri. Stasera volerai verso un altro grande successo all'Aia", si legge nel messaggio. "Non è stato facile, ma siamo riusciti a far firmare a tutti il 5%! Donald, ci ha condotti a un momento davvero importante per l'America, l'Europa e il mondo. Raggiungerai qualcosa che nessun presidente americano è riuscito a fare negli ultimi decenni. L'Europa pagherà molto, come è giusto che sia, e sarà una tua vittoria. Buon viaggio e ci vediamo alla cena di Sua Maestà!", conclude il testo.
Interpellato dai giornalisti, il segretario della Nato non ha smentito: "Non ho assolutamente alcun problema al riguardo, perché non c'è nulla che debba rimanere segreto", ha detto.
Il presidente americano verso le 13.00 (ore italiane) ha lasciato la Casa Bianca per raggiungere il summit della Nato che si terrà all'Aja, nei Paesi Bassi, dove è atteso verso le 19.00. "Sono diretto al vertice della Nato che, nel peggiore dei casi, sarà molto più calmo di quello che ho dovuto affrontare con Israele e Iran. Non vedo l'ora di vedere tutti i miei buoni amici europei e gli altri. Si spera che potremo concludere molto", ha scritto sui social poco prima di salire sull'Air Force One.
Al centro del vertice ci sono i recenti sviluppi del conflitto in Medio Oriente, dopo gli attacchi reciprochi tra Iran e Israele e l'annuncio del cessate il fuoco, ma soprattutto gli investimenti nella difesa, su cui da tempo Trump chiede agli altri partner di aumentare. L'obiettivo dichiarato è quello di portare la spesa militare al 5% del Pil entro dieci anni. Gli alleati avrebbero trovato un'intesa attorno all'idea di destinare il 3,5% dei soldi in difesa e l'1,5% in sicurezza, anche se i dettagli sui target e sulla ripartizione delle risorse non sono stati ancora resi noti.
In Italia (che attualmente è ancora sotto il 2%), Meloni ha definito l'aumento al 5% un "impegno carico di responsabilità in un contesto preoccupante e incerto" e ha spiegato che per il suo raggiungimento è stato previsto un "percorso sostenibile, flessibile, credibile". Il target deve essere raggiunto "in 10 anni, non impone percorsi obbligati, prevede una revisione nel 2029". Nel piano Nato, "non si parla solo di spese militari, si parla anche di spese per la sicurezza che sono più ampie: difesa dei confini, lotta ai trafficanti, resilienza, infrastrutture critiche, sviluppo tecnologico, cybersecurity", ha aggiunto.
Non tutti i Paesi però sembrano essere d'accoro. La Spagna di Pedro Sanchez ha espresso perplessità rispetto all'impegno a dirottare miliardi di euro in più a favore delle spese militari, a fronte invece di tagli ad altre voci di bilancio. Per questo motivo Madrid ha chiesto di essere esentata dall'obbligo di spesa, ma a quanto si apprende, avrebbe incontrato il no della Nato. Anche Trump si è detto contrario alla deroga nei confronti degli spagnoli. "La Spagna non è d'accordo. Il che è molto ingiusto nei confronti degli altri alleati", ha dichiarato.