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Trovato impiccato nel bosco dopo aver litigato con la mamma: 13enne non aveva intenzione di uccidersi

Jai P., 13enne inglese, soffriva di disturbo da deficit di attenzione. È stato trovato morto in un bosco del Pembrokeshire, secondo l’inchiesta era “incapace di comprendere le conseguenze fatali” delle sue azioni dopo la “reazione emotiva” alla discussione con la madre.
A cura di Biagio Chiariello
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Jai P. con sua madre Nia
Jai P. con sua madre Nia

È stato trovato impiccato in un bosco dopo aver discusso con la madre. Ma Jai P., 13 anni, non aveva intenzione di uccidersi, secondo quanto stabilito dagli investigatori che indagano sulla tragedia avvenuta a Hook, Pembrokeshire, Regno Unito, quasi quattro anni fa. Il teenager era stato trovato privo di vita, poco prima dell'una di notte del 23 gennaio 2020.

Jai è stato descritto come un ragazzino "spensierato e avventuroso" e sua madre Nia Owen "è crollata" quando ha saputo cosa era accaduto. Il 13enne soffriva di disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD), disprassia e insonnia sin dall'età di 6 anni.

Secondo il coroner Paul Bennett le sue condizioni di salute potrebbe averlo condizionato. Era “incapace di comprendere le conseguenze fatali” delle sue azioni dopo una “reazione emotiva” alla discussione con la madre.

La famiglia di Jai si è accorta della sua scomparsa dopo che sua nonna lo aveva accompagnato a scuola. L’autopsia effettuata ha stabilito che la causa del decesso è stata una forte “pressione sul collo”. Secondo la polizia la sua morte è stata “improvvisa e inspiegabile” e che “non c’è nulla che possa suggerire un'azione sospetta o il coinvolgimento di terzi”.

La madre, Nia, ha ricordato quel drammatico giorno: “Sono entrati due agenti e ricordo di aver pensato ‘non è con loro, forse è in macchina'". L'agente donna mi ha detto che l’avevano trovato e allora mi sono sentita sollevata. Ma poi mi hanno detto che era morto. Sono caduta a terra. Ho chiesto cosa fosse successo e lei mi ha detto che si era impiccato".

Ero completamente scioccata. Era solo un bambino. Era felice, era amato, gli era stato dato tutto”.

La donna di fronte alla corte del coroner di Haverfordwest si è detta preoccupata dal fatto che Jai non fosse stato adeguatamente informato sugli effetti collaterali dei suoi farmaci. Ma Bennett ha assicurato che non avevano avuto alcun ruolo nella sua morte.

"Secondo me Jai si è sentito in qualche modo obbligato a fare quello che ha fatto… non ha avuto la capacità di fermarsi e considerare le conseguenze di ciò che stava facendo", ha concluso il coroner.

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