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Stuprata da 51 uomini ingaggiati dal marito, Gisèle Pelicot tornerà in aula per il ricorso di uno di loro

“Sarà lì per spiegare che uno stupro è uno stupro, che non esiste uno stupro di piccole dimensioni” ha spiegato l’avvocato di Gisèle Pelicot che tornerà nuovamente in Tribunale in Francia per il ricorso di uno dei 51 condannati per violenza sessuale.
A cura di Antonio Palma
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Gisèle Pelicot
Gisèle Pelicot

Dopo aver affrontato a viso aperto in aula i giudici, le telecamere e i 51 uomini ingaggiati dal marito per stuprarla, Gisèle Pelicot è costretta a tornare nuovamente in Tribunale in Francia per il ricorso di uno dei condannati per violenza sessuale. "Avrebbe preferito non affrontare il calvario di dover assistere a un altro processo, ma ha deciso che sarà presente alla corte d'appello di Nîmes" ha spiegato il suo avvocato. Per la donna francese sarà un altro momento per denunciare apertamente quanto subito per anni a sua insaputa e per fare in modo che non accada ma più ad altre.

Era stata lei infatti a voler rendere pubblico il suo nome e il suo caso chiedendo esplicitamente al giudice del primo processo di rendere pubbliche le violenze contro di lei per denunciare apertamente quanto subito. "Non spetta a noi vergognarci, spetta a loro", aveva dichiarato in tribunale. Una richiesta che ribadirà anche ora con lo stesso principio nel processo d'appello contro Husamettin Dogan, 44enne condannato a nove anni di prigione in primo grado

"Tutti avrebbero compreso se non fosse venuta, perché sta cercando di riprendere una vita normale ma sente il bisogno di essere presente e sente la responsabilità di farlo fino alla fine del procedimento" ha detto uno dei suoi avvocati alla Bbc. "Sarà lì per spiegare che uno stupro è uno stupro, che non esiste uno stupro di piccole dimensioni", ha detto un altro legale  a France-Presse. Il 44enne infatti ha sempre sostenuto che pensava si trattasse solo di un gioco.

"Non sono uno stupratore, è troppo pesante per me da sopportare", ha affermato. Una ricostruzione che aveva accomunato diversi imputati del primo processo, poi tutti condannati per  aver violentato Gisèle Pelicot mentre era priva di sensi in casa sua. Inizialmente 17 dei 51 condannati avevano dichiarato che avrebbero presentato ricorso contro il verdetto, ma 16 hanno rinunciato ed è rimasto solo  Husamettin Dogan

Secondo il primo processo, il 44ene aveva contattato l'allora marito della vittima, Dominique Pelicot, in una chat room e si era recato poi a casa della coppia la stessa notte di giugno 2019, dicendo alla moglie che sarebbe uscito. Qui il marito di Gisèle l'aveva già drogata come già aveva fatto decine di altre volte  per farla violentare.

Dominique Pelicot condannato a 20 anni di carcere,  metteva sonniferi e ansiolitici nel purè di patate, nel caffè o nel gelato di Gisèle Pelicot invitando di volta in volta altri uomini  a violentare la donna nella loro casa  nel villaggio di Mazan , nel sud-est della Francia. Anche lui dovrà essere presente nel secondo processo ma come testimone.

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