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Slovacchia, acquista Sputnik senza avvisare il governo: primo ministro costretto alle dimissioni

Igor Matovič ha fatto sapere che si dimetterà dal suo incarico: aveva acquistato i vaccini russi, senza parlarne con gli alleati di governo, dopo mesi di critiche per la gestione della pandemia. La Slovacchia, paese membro dell’Unione Europea, è stato uno degli Stati più colpiti al mondo in questa terza ondata di Covid.
A cura di Biagio Chiariello
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Bufera in Slovacchia. Il primo ministro Igor Matovic ha annunciato l’intenzione di rimettere il proprio incarico, dopo le forti critiche per la gestione della crisi sanitaria e per la decisione di acquistare dosi del vaccino russo Sputnik V senza informare i partner al governo. Matovic ha tuttavia affermato di voler restare come ministro delle Finanze, scambiando di fatto la poltrona con l’attuale titolare dell’Economia Eduard Heger.

Il Covid in Slovacchia

In questa terza ondata di pandemia da Covid-19, la Slovacchia ha fatto registrare uno dei tassi di mortalità pro capite più alti al mondo. Nonostante i vari lockodwn, il piccolo Stato industriale mitteleuropeo, secondo dati risalenti al 27 marzo, lamenta ben 9.426 morti su un totale di circa 5,5 milioni di abitanti. Sei ministri, compreso quello della Salute (che, tra l’altro Heger sostituisce ad interim), si sono dimessi; uno dei partiti della coalizione di governo ha detto che lascerà, se Matovic non si dimetterà da ogni incarico nell’esecutivo. Anche il capo dello Stato Zuzana Čaputová aveva fatto pressione perché facesse un passo indietro e secondo un sondaggio del 21 marzo, oltre l′80% degli slovacchi voleva le sue dimissioni.

Crisi di governo causa Sputnik

La situazione è precipitata a seguito della decisione di Matovic di acquistare dosi del vaccino russo – non ancora approvato dall’Ema e dall’Ue – su iniziativa personale e all’insaputa dei partner di governo. Una scelta che ha portato a violentissime polemiche nella coalizione di governo composta da Olano, il partito del premier, da Za Ludi (per il popolo) e da Sas (Libertà e solidarietà). I suoi critici – tra cui l’ex ministro degli Esteri Ivan Korcok – hanno definito i vaccini russi uno “strumento di guerra ibrida

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