Siria: falsa la notizia dei tre monaci francescani decapitati dai ribelli

La notizia diffusa da Radio France International secondo cui tre monaci francescani sarebbero stati decapitati in Siria sarebbe falsa. L'organo di informazione transalpino aveva anche diffuso un video dell'esecuzione, che tuttavia pochi minuti fa è stato rimosso. Intanto fonti interne alla Custodia Terra Santa hanno smentito la notizia dell'uccisione dei tre monaci: "Non ci risulta nessuna notizia di questo tipo. Non abbiamo notizia della morte di nessuno dei nostri frati. Abbiamo chiamato in Siria e non ci risulta nulla. Sono tutti vivi. Leggendo ciò che alcuni media hanno scritto credo abbiano mischiato notizie vecchie. Non ci risulta nulla". Padre Pierbattista Pizzaballa, custode di Terra Santa, ha smentito così al Sir (Servizio Informazione Religiosa) la notizia della decapitazione di tre religiosi francescani del convento di Ghassanieh, in Siria, da parte del Fronte al Nusra. Il video diffuso mostrerebbe l'esecuzione di altri uomini, tra i quali forse un monaco ortodosso.
Intanto in un ospedale di Damasco questa mattina sono stati trovati i cadaveri di 16 uomini, presumibilmente torturati a morte da esponenti dell'esercito lealista. A darne notizia è stato l'Osservatorio Siriano sui diritti umani: i corpi dei 16 uomini sono stati tutti riconsegnati alle famiglie della vicina località di Harasta, una delle roccaforti dei ribelli da settimane al centro di cruenti scontri e contesa con l'esercito di Bashar al Assad.

E il quotidiano francese Le Monde scrive che l'analisi di campioni organici di alcune vittime della guerra proverebbe l'utilizzo – da parte di Assad – di gas sarin, classificato come arma chimica. I test di laboratorio sono stati effettuati presso il Centro Studi di Bouchet, in un laboratorio gestito da una delegazione francese. Il risultato dei test mostrerebbe "l’ampiezza dell’utilizzo del sarin da parte delle forze governative siriane nel corso dei mesi di aprile e maggio sulle linee del fronte di Jobar e della Ghuta". Dei 21 campioni portati dalla Siria dai suoi giornalisti, precisa Le Monde, 7 si sono rivelati inutilizzabili, mentre gli altri 14, relativi a 13 persone, sono tutti risultati positivi per la contaminazione da gas tossico. In passato, tuttavia, un dossier dell'Onu aveva dimostrato come armi proibite siano state utilizzate non solo dall'esercito governativo, ma anche dai ribelli. Che, tra l'altro, pochi giorni fa hanno ricevuto massicci rifornimenti di armi.