Siria, strage di studenti all’università di Damasco

Nuova strage di giovani studenti in Siria, dilaniata dalla guerra civile che contrappone l’esercito del dittatore Bashar al Assad e i ribelli. Almeno dodici studenti sono morti oggi a causa di colpi di mortaio caduti sulla facoltà di architettura dell’università di Damasco, capitale del Paese. Lo riferiscono i media di stato mentre la tv Al-Ikhbariya ha mostrato le prime immagini che arrivano dal teatro della strage nel quartiere nord-occidentale di Baramkeh. Ci sono medici che praticano il massaggio cardiaco su alcuni giovani, il pavimento di quella che sembra una mensa all’aperto è ricoperto di sangue. I feriti sarebbero almeno una ventina. La televisione di Stato siriana ha attribuito la responsabilità di tale attacco all’università ai “terroristi”, i ribelli cioè che combattono contro Assad.
Abbattuto dai ribelli un aereo cargo iraniano – Anche l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani che ha sede in Gran Bretagna ha confermato l’attacco all’università e ha parlato di “numerose vittime”. Intanto i ribelli avrebbero anche distrutto un aereo carico di armi in arrivo in Siria dall’Iran: lo ha annunciato il gruppo di opposizione “Sana per la Rivoluzione”, ma la stessa notizia è stata smentita dall’agenzia di stampa ufficiale siriana Sana. I ribelli, stando a quanto è stato denunciato, avrebbero colpito l’aereo nei pressi dell’aeroporto di Damasco. Negli ultimi giorni l’esercito che combatte contro la dittatura ha lanciato numerosi attacchi nella zona di Damasco, dove si trovano i principali edifici governativi, provocando diverse vittime.