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Senza gambe, Paul sale fino in vetta per raccogliere fondi per bimbi amputati

L’impresa di Paul Ellis, 56enne britannico che ha aggiunto un altro traguardo personale compiendo l’intero percorso di circa 15 chilometri per arrivare fino alla vetta di una montagna gallese a oltre mille metri di altezza. Il tutto senza l’ausilio di alcun mezzo o protesi ma arrampicandosi per circa tredici ore solo su ginocchia e mani.
A cura di Antonio Palma
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Senza gambe per un grave incidente di cui è stato vittima decenni fa, ha deciso di scalare la montagna più alta del Galles arrampicandosi e strisciando fino in cima solo con le mani per raccogliere i fondi necessari a mandare in vacanza i bambini amputati. Lui è Paul Ellis, 56enne britannico di Widnes, nel Cheshire, che venerdì scorso ha aggiunto un'altra impresa alle sue compiendo l'intero  percorso di circa 15 chilometri per arrivare fino alla vetta dello Snowdon a oltre mille metri di altezza. Il tutto senza l'ausilio di alcun mezzo o protesi ma arrampicandosi per circa tredici ore solo su ginocchia e mani.

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Una vera e propria impresa per cercare di raccoglie più fondi possibili per i bimbi amputati come lui.  "Ho fatto le prime tre miglia in circa tre ore… le ultime due miglia mi ci sono volute più o meno nove ore" ha scherzato il 56enne dopo l'arrivo, raccontando alla Bbc: "Ho alcune vesciche sui monconi, vesciche sulle mani e i polsi doloranti. Ma  tutto il sostegno della gente sulla montagna che diceva ‘dai puoi farcela', mi ha spronato a continuare. Ho finito l'acqua due volte e la gente mi ha dato anche acqua e cibo,  è stata una bella giornata". Dopo aver raggiunto la vetta, Ellis ha trascorso la notte in cima alla montagna da solo e sabato mattina è sceso aiutato da due membri dell'organizzazione benefica Amp Camp che gli hanno poi portato le sue gambe protesiche.

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L'uomo, che ha subito una lesione alla colonna vertebrale in una caduta nel 1992, finora è riuscito a raccogliere circa tremila sterile, pari a 3500 euro, ma spera di andare oltre. Il cinquantaseienne che è sposato e ha due figli, per anni non ha potuto camminare per quella lesione fino a quando nel 2008 ha scelto di farsi amputare entrambe le gambe sotto il ginocchio per guadagnare più mobilità. Da quel momento infatti per lui è iniziata una nuova vita fatta di scalate e arrampicate con sempre nuovi traguardi da raggiungere.

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