Ryanair cambia le regole per il check-in: si potrà fare solo 48 ore prima del volo

Una decisione di Ryanair porta la compagnia aerea low-cost nuovamente al centro delle polemiche e delle ironie delle rete. La compagnia irlandese ha annunciato che dal prossimo 13 giugno sarà tagliata a 48 ore la finestra a disposizione dei clienti che non hanno acquistato dei posti riservati a bordo per effettuare il check-in senza incorrere in sovrapprezzo. Diversamente sarà necessario pagare. Fino a oggi erano quattro i giorni a disposizione per chi non aveva acquistato posti riservati. L'aggiornamento dei termini e delle condizioni per volare con Ryanair prevede che i viaggiatori che hanno pagato per prenotare dei posti a sedere assegnati hanno più tempo a disposizione per il check-in. Potranno farlo già da 60 giorni prima del volo e fino a due ore prima della partenza. Prenotare un posto “normale” costa 4 euro, che salgono a 13 per le prime file e a 15 euro per avere spazio extra davanti alle gambe. Il servizio con l'imbarco prioritario costa 5 euro. Per gli altri viaggiatori adesso la finestra per il check-in si riduce invece alle 48 ore antecedenti la partenza, sempre con chiusura due ore prima del volo. Per chi si dovesse presentare agli imbarchi sprovvisto di check-in, il costo in aeroporto sarà di 55 euro, 25 per i neonati.
L’annuncio di Ryanair ha scatenato polemiche e ironie sui social – Questa novità nelle regole comporta di fatto che non sarà più possibile fare il check-in per un volo di ritorno prima della partenza, neanche per un weekend o un viaggio molto breve. L’annuncio di Ryanair ha scatenato polemiche e ironie sui social: tra l’altro la compagnia veniva già accusata di separare di proposito coloro che comprano i biglietti insieme, ma optano per il risparmio attraverso l'assegnazione "casuale" del posto, per indurre ad acquistare i servizi aggiuntivi. Non è comunque la prima volta che Ryanair si trova a prendere delle decisioni che proprio non piacciano ai viaggiatori: qualche mese fa, ad esempio, una modifica della compagnia aerea aveva scatenato altre polemiche e in quel caso riguardava i bagagli a mano dei viaggiatori.