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Elezioni Russia 2024, i risultati ufficiali: Putin vince con quasi il 90% dei voti alle presidenziali

Secondo i primi risultati ufficiali delle elezioni presidenziali in Russia Vladimir Putin è stato confermato alla guida del Cremlino fino al 2030: ha ottenuto quasi il 90% dei voti, con un’affluenza record superiore al 73%. Gli altri candidati, Nikolai Kharitonov, Vladislav Davankov e Leonid Slutsky, sono praticamente insesistenti, e restano tutti al di sotto del 5%.
A cura di Annalisa Cangemi
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Come era largamente prevedibile, le elezioni in Russia si sono concluse con una vittoria schiacciante per Vladimir Putin, 71 anni: ha ottenuto quasi il 90% delle preferenze. Per lui si apre il quinto mandato, dopo 24 anni trascorsi al potere, e resterà al Cremlino fino al 2030.

Quando lo spoglio delle schede non è stato ancora completato è ormai chiaro che Putin ha avuto tra l'87% e l'89% delle preferenze, con gli altre tre candidati in corsa praticamente inesistenti. Secondo le informazioni pubblicate sul sito ufficiale della Commissione elettorale centrale russa, rilanciate dall'agenzia russa Tass, con il 99,43% delle schede scrutinate, Vladimir Putin è stato rieletto presidente della Russia con l'87,32% dei voti.

Il comunista Nikolai Kharitonov, candidato del Partito Comunista della Federazione Russa, in seconda posizione, si è fermato al 4,32%, quello di Gente Nuova, Vladislav Davankov, al 3,79% e quello del Partito liberaldemocratico Leonid Slutsky al 3,19%.

Affluenza record al 77,44% in Russia per le elezioni presidenziali

L'affluenza alle urne alle elezioni presidenziali, che per la prima volta nella storia si sono svolte nell'arco di tre giorni – 15, 16 e 17 marzo – è stimata ad oltre il 77%, rispetto al 67,5% registrato nelle precedenti presidenziali, nel 2018. Una partecipazione massiccia, tra l'80% e il 90%, è stata annunciata anche nelle quattro regioni ucraine parzialmente controllate dalle truppe di Mosca e annesse dalla Russia nel 2022: Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson. Qui la vittoria di Putin è stata ancora più netta. Le percentuali che gli sono attribuite arrivano fino al 95% nel Donetsk, al 94% nel Lugansk, al 93% nella regione di Zaporizhzhia e all'88% in quella di Kherson.

Secondo il ministero dell'Interno russo non ci sarebbe stata alcuna violazione nelle operazioni di voto. Il ministro Alexander Gorovoi ha detto che i funzionari del ministero "non hanno rilevato alcuna violazione della legislazione elettorale che possa influenzare direttamente i risultati delle elezioni in specifiche commissioni elettorali distrettuali".

Il presidente rieletto Vladimir Putin in tarda serata si è presentato presso il suo comitato elettorale: "Ora saremo più forti ed efficaci", ha detto il leader del Cremlino, spiegando che il risultato elettorale conferma "la fiducia" e la "speranza" del popolo russo nel suo operato. "Siamo tutti un'unica squadra. La fonte del potere è il popolo russo", ha sottolineato ancora precisando che la Russia non può essere initimidita. "Nessuno è mai riuscito a farlo e nessuno ci riuscirà mai", ha detto Putin.

Le proteste in memoria di Navalny

I seguaci di Alexei Navalny, il dissidente morto in un carcere in Siberia, si sono fatti sentire: a mezzogiorno ora di Mosca di domenica è andata in scena la protesta ‘mezzogiorno contro Putin' lanciata da Yulia Navalnaya, vedova del dissidente Alexei Navalny, che aveva invitato tutti gli elettori in disaccordo con le politiche del Cremlino a recarsi contemporaneamente alle urne alle stessa ora. Lunghe code si sono registrate in alcuni seggi in Russia e soprattutto in quelli allestiti presso le ambasciate all'estero.

La stessa Navalnaya ha partecipato alla protesta a Berlino insieme a centinaia di manifestanti. L'attivista si è poi recata al seggio allestito nella capitale tedesca per votare. "Naturalmente ho scritto il nome Navalny", ha dichiarato ai cronisti che l'attendevano una volta esaurite le operazioni di voto.

Non si sono registrati gravi incidenti, ma così come era avvenuto nei due giorni precedenti, in tutta la Russia si sono verificati fermi e arresti. Secondo il ministero dell'Interno di Mosca, complessivamente nella tre giorni elettorale sono stati aperti 61 procedimenti penali mentre le segnalazioni di possibili violazioni sono state circa 1.400.

Vladimir Putin ha sottolineato come l'appello di Navalnaya non abbia avuto "alcun effetto" sulle esito della tornata elettorale e ha spiegato di essere stato "favorevole" all'inserimento di Alexeni Navalny in uno scambio di prigionieri "a condizione che non tornasse in Russia".

"Per quanto riguarda il signor Navalny: beh, è morto, e questo è sempre un evento triste – ha dichiarato Putin – Pochi giorni prima che il signor Navalny morisse, alcuni miei colleghi – non membri dell'amministrazione, ma alcune persone – hanno espresso l'idea di scambiare il signor Navalny con alcune persone detenute nelle prigioni dei Paesi occidentali. Che ci crediate o no, ho detto ‘sono d'accordo' ancora prima che l'uomo, che mi stava parlando, finisse la sua frase". Il dissidente però è morto in un carcere in Siberia prima che la trattativa andasse in porto.

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